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Allarme aviaria a Milano, bloccata l’esportazione di polli e uova all’estero

Da Redazione

Ottobre 30, 2017

Allarme aviaria a Milano, bloccata l’esportazione di polli e uova all’estero
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È stato ufficializzato il nuovo allarme aviaria a Milano. Ieri è stata bloccata l’importazione di uova e polli soprattutto per quanto riguarda il Giappone. La decisione è stata presa lunedì al fine di evitare un contagio mondiale. L’economia italiana è pronta a subire un nuovo stallo nei rapporti commerciali con l’estero?

Allarme aviaria a Milano, bloccarta l’esportazione di polli e uova

L’aviaria sembrava un’epidemia ormai dimentica in Italia. Stamattina invece la stampa ha ufficializzato il nuovo allarme partito esattamente da Hong Kong. La decisione di bloccare l’importazione di polli e uova provenienti dalla provincia di Milano è stata presa dall’Autorità per la sicurezza alimentare giapponese. Secondo l’organo di competenza ci sarebbero tutti presupposti per temere un nuovo contagio di aviaria nella nazione. Motivo per cui in attesa delle direttive predisposte dall’Organizzazione mondiale per la salute degli animali il governo giapponese ha deciso di agire in via preventiva bloccando i rapporti commerciali appunto con Milano.

Allarme aviaria a Milano, 12.000 uova a rischio contagio

L’allarme aviaria a Milano avrebbe dunque delle basi molto solide. L’Autorità per la sicurezza alimentare di Hong Kong negli ultime tempi ha analizzato be 1.300 tonnellate di uova arrivate nel paese. Da queste analisi successivamente sono stata congelate ben 12.000 uova nelle quali è stato riscontrato un rischio di contagio di aviaria. Sulla base di queste motivazioni l’Autorità di Hong Kong ha deciso di agire in maniera preventiva bloccando i rapporti commerciali con Milano e allertando così l’Organo mondiale per la sicurezza degli animali. Nel caso in cui l’allarme aviaria venisse confermato l’economia italiana potrebbe subite un duro colpo sul fronte delle esportazioni mondiali di prodotti tipici legati appunto al pollame. Durante le prossime ore però l’organo mondiale potrebbe già rendere note le prime direttive e misure di prevenzione da adottare al fine di non espandere il rischio di contagio dell’aviaria.

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