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Ansia e attacchi di panico, la storia di Jessica: “Sto morendo”

Da Redazione

Luglio 12, 2018

Ansia e attacchi di panico, la storia di Jessica: “Sto morendo”
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Ansia e attacchi di panico? Chi prende consapevolezza di avere un problema ha già fatto un passo avanti verso la sua risoluzione. Questo in tutti i settori è una massima fondamentale. Nel campo della salute specialmente. Ammettere di avere un problema interiore è certamente molto più difficile, ma la storia di Jessica Maritato, una ragazza di 27 anni che lotta contro l’ansia. “Sto morendo…“.

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Attacchi di panico sintomi

La giovane racconta delle sue giornate tipo tra il maggio e giugno del 2015, passate con l’incubo degli attacchi di panico, che non appena suonata la sveglia l’assalivano. Tra i sintomi degli attacchi di panico vi erano anche vomito, tremore e freddo. Una storia di giornate passate in catalessi, di finzioni con gli amici che tutto andasse bene. Poi al trovarsi sola a casa, il panico, come un ladro che sopraggiunge all’improvviso, s’impossessava di lei. “Da piccola non sapevo riconoscerli –racconta Jessica – Pensavo fosse tutto legato al terrore di perdere il lavoro in un negozio che stava chiudendo, ma andando in terapia ho scoperto che non era così“.

“Gli attacchi di panico ora so riconoscerli”

Gli attacchi di panico ora so riconoscerli, gestirli e in alcune occasioni anche prevenirli. Si manifestano con Tachicardia, sudore alle mani, tremolio, bocca secca, mancanza di respiro, agitazione. Non riesci più a parlare e non riesci nemmeno a spiegare cosa ti sta succedendo e perché. Soprattutto, ti sembra di morire. È per questo che, quando lo provi una volta, poi sei terrorizzata che possa ripetersi“. La ragazza poi parla di come “Spesso confondiamo le sensazioni: l’agitazione, l’emozione, la trepidazione dell’attesa con l’ansia. È uno dei motivi per cui molti sottovalutano il problema: credono si sapere di cosa si parla, invece è proprio un’altra cosa“. Jessica ha poi spiegato che per combattere l’ansia e gli stati di panico, è affrontarli e avere maggiore consapevolezza. E poi confessa che “A cambiarmi è stata la terapia, con l’ansia credo di esserci nata quindi non riesco a fare paragoni. Non c’è un prima e un dopo l’ansia. La terapia, invece, ti cambia, in meglio. Ti aiuta a conoscerti perché c’è sempre, o quasi sempre, un perché arrivi ad avere un attacco di panico. A volte è un perché che nemmeno ti immagini, a volte sono tanti perché, altre ancora sono motivi che già conoscevi ma che nascondevi sotto il tappeto“.

Terapia contro l’ansia

Fare terapia costa, e anche parecchio e Jessica, pur di farla, ha fatto delle rinunce come l’ultimo Iphone, la macchina potente, le ciglia finte, i capelli perfetti e poi vorrebbe “vivere in un Paese in cui andare dallo psicologo sia normale, come dire ‘Oggi vado a fare la ceretta’! Vorrei vivere un Paese che mette a disposizione un servizio gratuito per tutti, un servizio che funzioni però! Se non andassi in terapia e risparmiassi questi soldi, ma non riuscissi a uscire di casa come starei? So che tornerei come nel 2015 quando non mettevo piede fuori casa, se non per andare a lavoro. Sul letto, senza appetito, con un nodo in gola e uno nello stomaco, con gli occhi gonfi, le mani tremanti e sudate: cosa me ne farei di quei soldi risparmiati?

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