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Assenteismo: licenziati dipendenti della Reggia di Caserta

Da Redazione

Agosto 06, 2018

Assenteismo: licenziati dipendenti della Reggia di Caserta
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Il pubblico ministero non ha ancora chiesto il giudizio per i 6 assenteisti della Reggia di Caserta ma i dipendenti sono stati licenziati in tronco. Il Ministero dei Beni Culturali non ha atteso il procedimento.

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Legge Madia per gli assenteisti

Il fenomeno dell’assenteismo in Italia è molto diffuso e, stando ai dati, riguarda tutti gli ambiti lavorativi, senza distinzione. La vicenda della Reggia di Caserta è molto particolare perché l’esito è stato drastico. I furbetti del cartellino assunti presso il complesso sono stati licenziati pochi giorni dopo la conclusione delle indagini preliminari e senza attendere il processo. Il pm infatti non ha chiesto ancora il giudizio per i 6 dipendenti. Il Ministero dei Beni culturali ha convocato gli assenteisti a Roma lo scorso 25 luglio e, per effetto della Legge Madia, li ha sollevati dal ruolo di custode.

Mibact licenzia furbetti del cartellino

Il Sole 24 Ore riferisce che le indagini a carico di queste persone sono state avviate ad agosto 2016 quando nella Reggia di Caserta si sono verificati piccoli furti: erano sparite delle biciclette ed era stata svuotata la buvette. Queste episodi hanno fatto emergere delle falle nel sistema di sicurezza. Perché nessuno si era accorto dei ladri? I monitor non funzionavano? Nulla di tutto questo, i custodi non erano alla loro postazione per controllare quello che succedeva nella Reggia di Caserta. Una vicenda di cui si è discusso a lungo e il Ministero dei Beni culturali ha preso atto di quanto accaduto provvedendo a licenziare in tronco i responsabili per effetto della Legge Madia. Dopo aver timbrato il badge i dipendenti si allontanavano dal posto di lavoro, per tutti loro l’accusa di truffa aggravata e continuata e falso nelle attestazioni di presenza in servizio.

Dipendenti incastrati dalle telecamere

Le telecamere hanno ripreso tutto. Le immagini raccolte dimostrano che i dipendenti erano soliti timbrare il cartellino e spostarsi per andare al bar, in pizzeria, per fare una passeggiata nella Reggia di Caserta, oppure prendevano l’auto e la moto per andare via e sbrigare, probabilmente, faccende personali. Tutto mentre la Reggia di Caserta era aperta al pubblico. Ironia della sorte, le indagini, partite per i piccoli furti, hanno permesso di scoprire i furbetti del cartellino.

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