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Borse di sicurezza: ecco perchè i negozianti li usano

Da Redazione

Novembre 19, 2018

Borse di sicurezza: ecco perchè i negozianti li usano
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Il furto nei supermercati, grandi o piccoli che siano, sono aumentati a dismisura negli ultimi anni. È questo il risvolto della medaglia di una società che sta vivendo la crisi economica più grande di tutti i tempi. L’incremento del taccheggio al supermercato ormai ha avuto un aumento del 7,8% in più rispetto agli anni scorsi, decretando purtroppo furti per un valore complessivo di più di 3 miliardi di euro.

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Scongiurare i furti all’indomani della crisi

La crisi ormai ha coinvolto la stragrande maggioranza della società, che in molti strati, vive una deprimente situazione di miseria, peggiore di quella vissuta in Italia negli anni ’50. Se prima infatti il taccheggio da supermercato era fatto un po’ per gioco e un po’ per noia, con oggetti praticamente inutili, un di più per così dire nella vita quotidiana, oggi invece non passa giorno che i supermercati non si vedano svaligiati gli scaffali alimentari, dal pacco di caffè, alla pasta, all’acqua o al succo di frutta.

Spesso i carabinieri intervengono senza riuscire concretamente ad acciuffare il colpevole, altre volte nella migliore delle ipotesi il ladro finisce in manette, consapevole però che la reclusione non durerà poi così tanto per un pacco di zucchero o per un barattolo di pepe.

Le perdite economiche dei negozi: ecco perché usare le borse di sicurezza

I supermercati tuttavia si ritrovano perdite considerevoli, che oggi, domani e dopodomani inevitabilmente creano un disagio economico. Per questo motivo ci si rivolge sempre di più ad agenzie di sorveglianza e vigilanza, installando videocamere all’ultimo grido e aumentando il controllo nei corridoi del negozio. In alcuni casi poi, i supermercati si sono muniti di borse di sicurezza, all’interno delle quali chiudere e riporre buste e borse personali dei clienti, e la cui serratura, a prova di ladro, può essere aperta solamente dagli addetti alla cassa (o alla vigilanza).

Ormai, i furti nei negozi, in particolare nei centri commerciali e grandi supermercati hanno visto un aumento dei taccheggi anche del 20%. Ma cosa finisce realmente nelle borse dei taccheggiatori? Si passa da oggetti altamente tecnologici e di valore, come Smartphone, PC, mp3, pacchi di CD o cartucce per stampanti, per passare poi al furto di cose da mangiare come abbiamo detto poc’anzi.

I furti non si tollerano

A volte, onde evitare i controlli, i furbetti che rubano generi alimentari spesso aprono la confezione e portano via solo una barretta, una stecca o uno scatolo, rendendo praticamente impossibile vendere la rimanenza. E ovvio anche questo è un danno per i negozianti. Ci sono casi in cui non si può addirittura denunciare il colpevole, soprattutto per questione di coscienza: davanti un pacco di pasta rubato si capisce il degrado della società. Tuttavia nella mischia ci finisce anche chi del taccheggio ci ha fatto un mestiere, il che inevitabilmente ha portato ad aumentare la sicurezza.

Ci sono casi in cui il furto proprio non si può tollerare, e allora via a videocamere, vigilanti, massima allerta, allarmi, pinze di sicurezza, borse sicurezza e cosi via. Addirittura, infine, c’è chi pensa di assumere agenti in borghese che non danno nell’occhio ma che vedono guardinghi movimenti lungo le corsie, per rendere l’antitaccheggio più efficace.

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