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Buoni fruttiferi postali: conviene investire con Poste Italiane?

Da Redazione

Novembre 20, 2017

Buoni fruttiferi postali: conviene investire con Poste Italiane?
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I buoni fruttiferi di Poste Italiane sono dei prodotti di investimento offerti dal gruppo Poste Italiane. Sono considerati sicuri perché emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato. Inoltre sono sottoscrivibili e rimborsabili in qualsiasi ufficio postale ma all’ordine del giorno c’è la questione dell’imposta di bollo.

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Investimenti e rendimenti: Poste Italiane conviene?

La Banca centrale europea ha avviato un piano di ritiro del quantitative easing e l’attenzione si concentra sui Btp e sulle offerte di investimento di Poste Italiane perché considerate quelle meno rischiose. Tutti noi vogliamo cercare di guadagnare senza avere il timore di perdere tutto da un momento all’altro, per questo motivo si parla di ritorno ai Btp e buoni Stato. In questo scenario economico in fase di rinnovamento si inseriscono anche i “famosi” buoni fruttiferi postali che hanno valore di 3 anni allo 0,70 considerati prodotti concorrenziali rispetto ai Btp e ai conti deposito.

Dove investire per guadagnare?

Il 2017 volge al termine ma non è mai troppo tardi per pensare alle obbligazioni e alle azioni sulle quali investire per guadagnare. Secondo gli esperti, le prospettive dell’ultimo quadrimestre possono essere allargate al 2018 perché rispetto al passato arrivano segnali confortanti. Gli ultimi dati sono positivi, l’inflazione è in aumento e, anche se stendiamo a crederci, siamo in una fase di crescita. La spinta decisiva è stata data proprio dal quantitative easing di cui vi abbiamo parlato all’inizio. L’acquisto di titoli di Stato è servito per accelerare la ripresa economica ed è stata immessa liquidità piuttosto che lavorare alla ripresa strutturale. Considerate queste premesse, il suggerimento è quello di puntare su portafogli meno liquidi.

Btp: sono una valida opzione di investimento?

Le banche italiane hanno messo in conto anche la stretta della Banca Centrale Europea e prima che Francoforte passi al contrattacco annunciando la riduzione degli acquisti, i rendimenti Btp decennali sono stati spinti al 2,33%. Lo spread con il Bund è ancora fermo a 157 ma secondo gli analisti a fine anno arriverà anche a 190. Il trend positivo non riguarda solo l’Italia, il saldo da inizio anno ad oggi per quanto riguarda le vendite è arrivato a 257 e i dati sono considerati coerenti visto che gli investitori hanno deciso di investire in Bankitalia. Ad ogni modo sarebbe preferibile concentrarsi sulla protezione dei capitali e accettare minori rendimenti aumentando gli investimenti nel settore immobiliare.

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