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Buoni Fruttiferi Postali pro e contro di un investimento

Da Redazione

Febbraio 23, 2017

Buoni Fruttiferi Postali pro e contro di un investimento
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Nel panorama degli investimenti, i Buoni Fruttiferi Postali sono probabilmente uno dei prodotti finanziari più conosciuti in Italia. Analizziamo qui di seguito i pro ed i contro di questa soluzione di risparmio, considerando lo scenario attuale e le prospettive future.

Contenuti

I Buoni Fruttiferi Postali: un prodotto ad alta diffusione

L’ampia diffusione dei Buoni Fruttiferi Postali (anche conosciuti con l’acronimo BFP) è data dalla facilità con la quale possono essere sottoscritti. Chi si interessa di risparmio e di investimenti, anche in maniera marginale, conosce bene questo prodotto, soprattutto per la convenienza che ha saputo garantire garantire nei decenni scorsi. Occorre comunque considerare che se in passato i BFP promettevano delle rendite interessanti, l’attuale situazione finanziaria non consente di raccogliere dei profitti degni di questo nome. Tuttavia i Buoni Fruttiferi Postali, forse perché ancorati nell’immaginario collettivo come prodotto affidabile e conveniente, rimangono un punto di riferimento nell’ambito del risparmio postale per molti italiani.

Cosa sono e come funzionano i BFP

É naturale che chi dispone di una somma di denaro voglia spenderla per acquistare beni e servizi. Chi invece intende mettere da parte il proprio capitale, al fine di farlo crescere nel tempo, può scegliere di investirlo in prodotti finanziari. I Buoni Fruttiferi Postali sono una tra le varie possibilità presenti in questo vasto mercato: emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato Italiano, i BFP consentono ai risparmiatori di depositare degli importi al fine di incrementare il capitale investito tramite l’accumulo di una quota di interessi periodici. Si tratta di un prodotto poco complesso, che si adatta quindi ad una tipologia di risparmiatori poco propensa ad intraprendere rischiose avventure finanziarie. Il capitale sarà infatti gestito da Poste Italiane e potrà essere ritirato in qualsiasi momento, ottenendo una eventuale maggiorazione in caso di maturazione degli interessi.

I diversi tipi di BFP

La tipologia di BFP più conosciuta è senza dubbio quella dei Buoni Ordinari, presenti in Italia da quasi un secolo. Si tratta di una soluzione a lunga durata, che si può estendere per un periodo massimo di 20 anni. Per questa ragione, i BFP Ordinari sono particolarmente adatti ai risparmiatori che vogliono far maturare il loro capitale nel tempo in maniera graduale e sicura, beneficiando di un tasso di rendimento fisso e crescente. Tra le ulteriori opzioni messe a disposizione da Poste Italiane vanno citati anche i BFP Dedicati ai Minori, un prodotto i cui intestatari possono avere un’età tra i 0 ed i 16 anni. Con questa soluzione, si potrà ritirare l’intero capitale depositato maggiorato dagli interessi al compimento del 18° anno di età della persona alla quale è intestato il Buono. Periodicamente, Poste Italiane inserisce nuove tipologie di BFP, che possono variare a seconda del tasso d’interesse, della durata e del meccanismo di rendimento. Per essere sempre aggiornati circa le ultime proposte in collocamento, si consiglia di monitorare la relativa pagina online nel sito di Poste Italiane, dove sarà possibile ottenere maggiori dettagli circa le offerte a disposizione degli utenti.

I vantaggi dei Buoni Fruttiferi Postali

Come accennato in precedenza, tra i fattori determinanti che hanno contribuito alla diffusione dei BFP va annoverata l’immediatezza con la quale questo prodotto può essere sottoscritto. Al fine di attivarli, è infatti sufficiente recarsi presso qualsiasi sportello di Poste Italiane nel territorio nazionale, senza incorrere in spese di commissione aggiuntive o costi di canone. Alcune tipologie di BFP possono essere inoltre acquistate online, una soluzione che rende questo prodotto ancora più accessibile agli utenti. Tra i punti di forza dei Buoni occorre citare la convenienza della loro tassazione: chi li sottoscrive andrà infatti incontro ad un’imposta del 12,50% sui profitti, una percentuale inferiore rispetto ad altre soluzioni di risparmio presenti sul mercato finanziario. Al fine di monitorare l’andamento dei BFP, i risparmiatori possono consultare il pratico calcolatore delle rendite sul sito ufficiale di Poste Italiane, che consente di ottenere una panoramica sui rendimenti presenti e futuri della tipologia di Buono posseduta. Ultimo vantaggio è la garanzia offerta da Cassa Depositi e Prestiti, un’istituzione solida e sicura (in USA verrebbe definita come “too big to fail” ossia “troppo grande per fallire”). Un valore aggiunto non certo di poco conto, considerata l’incertezza attuale che caratterizza banche ed enti creditizi nel nostro paese.

Gli svantaggi dei BFP

Fin qui abbiamo analizzato le caratteristiche peculiari dei Buoni Fruttiferi Postali ed i loro potenziali vantaggi. Che dire invece dei punti deboli di questa forma di risparmio? Le note dolenti riguardano in questo caso i rendimenti attuali dei BFP, che non sono sicuramente competitivi, soprattutto se paragonati alle rendite passate. Chi ha avuto la buona intuizione di sottoscrivere dei Buoni Fruttiferi Ordinari di durata ventennale all’inizio del nuovo millennio, potrà ora riscuotere degli importi quasi doppi rispetto al capitale investito in origine, in virtù di tassi d’interesse particolarmente convenienti. Ancora più vantaggiosi si rivelano i BFP acquistati negli anni precedenti: è emblematico il caso di una signora vicentina, che nel 2015 ha trovato in soffitta dei Buoni attivati nel 1975 pari a due milioni di lire, che hanno reso la bellezza di 35 mila euro grazie agli interessi maturati nel tempo (occorre precisare che nei decenni passati le percentuali di rendita hanno a volte superato il 10%).

Il contesto attuale è invece ben diverso: acquistando un BFP Ordinario al mese di febbraio 2017, a distanza di 20 anni si potrà beneficiare di una rendita pari allo 0,60% lordo (0,32% al netto delle imposte). Questo significa che depositando ad esempio una somma di 10 mila euro, nel 2037 si potrà ritirare il 100% del capitale investito, maggiorato di 32 euro. Come si può vedere, si tratta di una rendita esigua, che non giustifica sicuramente l’operazione di investimento. I tassi correnti sono il risultato delle misure di politica monetaria impostate dalla Banca Centrale Europea, che ha deciso di mantenere il costo del denaro artificiosamente basso in modo tale da favorire la circolazione di liquidità nel contesto creditizio. Sebbene la situazione non dovrebbe mutare nel breve periodo, questo non vuol dire che i tassi rimarranno così bassi anche nel lungo termine. Con la tanto agognata ripresa economica, dovrebbero verificarsi anche le condizioni per una risalita dei tassi d’interesse, insieme al livello di produttività e di inflazione. In questo caso, i Buoni Fruttiferi Postali potrebbero rivelarsi nuovamente un prodotto finanziario dalle rendite convenienti e competitive. Per il momento, quindi, si consiglia di monitorare i tassi in attesa di giorni migliori. Per maggiori info su come funzionano i Buoni fruttiferi postali puoi consultare l’ottimo sito di finanza http://finanza.economia-italia.com/

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