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Chiamate Trabocchetto addio, le società devono specificare che tipo di telefonata è

Da Redazione

Dicembre 24, 2017

Chiamate Trabocchetto addio, le società devono specificare che tipo di telefonata è
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Passa all’unanimità in commissione Trasporti del Senato, il disegno di legge obbligano le telefonate dei call center ad essere esplicitamente identificate come telefonate commerciali. Il provvedimento contro le chiamate trabocchetto era stato già approvato dalla Camera, ed ora è diventato legge.

Legge contro le chiamate trabocchetto

La legge introduce un prefisso per le chiamate commerciali dando quindi una stretta al telemarketing. Ulteriore modifica approvata al ddl sul registro delle opposizioni inerisce ai consensi già “prestati nell’ambito di specifici rapporti contrattuali in essere, ovvero cessati da non più di trenta giorni aventi a oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata, con procedure semplificate, la facoltà di revoca” ( testo dell’emendamento).

L’ultima modifica deroga al prefisso unico che dà il consenso agli operatori di non adeguarsi a quest’obbligo se presentano l’identità della linea a cui possono essere contattati.

Tuttavia tale deroga si spiega con “l’allineamento della normativa interna all’orientamento legislativo che sta maturando in sede europea il quale prevede che le persone fisiche o giuridiche che usano servizi di comunicazione elettronica per effettuare chiamate di commercializzazione diretta: presentano l’identità di una linea alla quale possono essere contattati oppure un codice o un prefisso specifico che identifichi il fatto che si tratta di una chiamata a fini commerciali”.

Legge a favore dei consumatori

Una prima norma prevede la possibilità di iscrivere al registro delle opposizioni anche i numeri di telefonia mobile. La seconda prevede la revoca di tutti i consensi dati in precedenza ai nuovi iscritti al registro.

“I call center sostenevano ferrei che questa norma avrebbe distrutto il mercato, ammettendo implicitamente che sono molesti nei confronti dei consumatori: anche loro sanno che, potendo scegliere, la stragrande maggioranza non risponderebbe a una chiamata pubblicitaria. Ora dobbiamo sperare che la legge non venga affossata in Senato” ha affermato Dona.

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