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Chievo, la Procura chiede 15 punti di penalizzazione per plusvalenze fittizie

Da Redazione

Settembre 12, 2018

Chievo, la Procura chiede 15 punti di penalizzazione per plusvalenze fittizie
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Continuano i tentativi di penalizzazione del Chievo, in merito a quello che è il caso delle plusvalenze fittizie operate nel triennio 2014-2017. Il caso, che aveva coinvolto anche il Cesena (che ha, poi, dichiarato fallimento), si è riaperto dopo essere stato temporaneamente accantonato prima dell’inizio della nuova stagione. Sono stati chiesti anche 36 mesi di squalifica per il presidente Campedelli. 

Secondo processo contro il Chievo: le richieste sono le stesse

Il primo processo era stato sospeso per improcedibilità, prima dell’avvio della stagione di Serie A in corso. Adesso il caso plusvalenze si riapre e coinvolge ancora una volta la società scaligera, rea di avere – secondo le accuse – operato in plusvalenze fittizie nel triennio 2014-2017. 

Le richieste sono sempre le stesse: 15 punti di penalizzazione per la squadra clivense e 36 mesi di squalifica per il presidente Campedelli. La Procura della Figc ha solo cambiato l’oggetto della penalizzazione: la stagione in corso, con il Chievo che scenderebbe a -14 punti, e non più la scorsa, che avrebbe previsto la retrocessione in B.

La difesa del legale della società scaligera

Intanto, il legale della società scaligera, Marco De Luca, ha parlato in merito alla richiesta da parte della Procura: “Abbiamo posto le nostre ragioni anticipate con una memoria molto documentata facendo presente che le contestazioni della Procura federale sonototalmente infondate. Per i calcoli e per i valori dei giocatori, la Procura federale fa riferimento a certi siti internet e valori che sono decisamente sbagliati per tutte le transazioni negli ultimi anni. Non vedo perchè le abbia potute prendere a riferimento. Valori per ragazzi sotto i 15-16 anni sono valori soggettivi, non oggettivi”.

La società chiede l’improcedibilità del processo per difetto di forma“Qui c’è un dato di fondo; che il deferimento non è firmato dal Procuratore federale. Questo è un punto fondamentale sul quale avremo le nostre ragioni in questo processo, altrimenti in sede di appello. Il deferimento è firmato da aggiunti, che non sono titolati secondo il Codice di giustizia sportiva a firmare i deferimenti a meno che ci sia un caso di impedimento. Oggi ci hanno detto che l’impedimento c’è perchè era in ferie, il Procuratore era al mare?”

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