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Elezioni politiche 2018, quando si vota in Italia?

Da Redazione

Dicembre 13, 2017

Elezioni politiche 2018, quando si vota in Italia?
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Il Presidente della Repubblica e le forze politiche hanno trovato un accordo sulla data delle elezioni, pur non essendo ufficiale è stato deciso che si vota il 4 marzo 2018.

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Italiani alle urne nel 2018

La data delle elezioni politiche 2018 non è ancora ufficiale ma il suggerimento dato al Presidente Mattarella è univoco da tutti i partiti. Il 4 marzo dunque si torna alle urne per eleggere il nuovo Governo. Il prossimo anno ci saranno anche le elezioni Regionali in Lombardia e le Amministrative nei Comuni dove è stato raggiunta la fine del mandato. Intanto la legislatura sta per concludersi con l’approvazione della Legge di Bilancio che arriverà negli ultimi giorni di dicembre e con il voto per il biotestamento. Subito dopo inizierà la campagna elettorale che sarà brevissima, anche se di fatto è già partita negli scorsi mesi.

Elezioni 2018, si vota con il Rosatellum

Le prossime consultazioni politiche saranno le prime con la nuova riforma elettorale: il Rosatellum. La legge prevede un sistema misto proporzionale e maggioritario; 1/3 dei deputati e dei senatori viene eletto in collegi uninominali e i 2/3 che restano solo eletti con sistema proporzionale di lista. Così come per il Mattarellum otterranno il seggio i 232 candidati che otterranno il maggior numero di preferenze nel collegio uninominale alla Camera e 116 al Senato, secondo la logica del first past the post. Per quanto riguarda la soglia di sbarramento è fissata al 3% nella quota proporzionale ad eccezione delle liste con minoranze linguistiche per cui la soglia è del 20%. Prevista anche la soglia minima del 10% per le coalizioni dove una lista ha superato almeno il 3%. Il Rosatellum avrà delle conseguenze politiche rilevanti perché per le elezioni 2018 è prevista una sola scheda ed è vietato il voto disgiunto.

Fine della legislatura: Camere sciolte il 27 dicembre

Il Governo Gentiloni ormai ha i giorni contati, Mattarella vuole annunciare lo scioglimento delle Camere a cavallo tra Natale e Capodanno, il 27 dicembre 2017. L’anticipo della fine della legislatura che di fatto si conclude proprio a marzo 2018 ha un intento ben preciso: evitare intoppi parlamentari dopo l’approvazione della Legge di Stabilità. Occorre muoversi velocemente e con prudenza in questa fase delicata per preservare l’esecutivo e mantenerlo compatto sino a dopo le elezioni politiche 2018. Proprio per questo il premier Gentiloni non rassegnerà il mandato ma dichiarerà di aver terminato il compito che gli era stato affidato, ovvero portare il Governo alla fine della legislatura e scongiurare il rischio di elezioni anticipate.

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