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Fabrizio Corona pena dimezzata, oggi in tribunale con il figlio

Da Redazione

Settembre 21, 2018

Fabrizio Corona pena dimezzata, oggi in tribunale con il figlio
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“Viva la libertà!”, può gridarlo forte oggi Fabrizio Corona. L’ex re dei paparazzi aveva tatuato questa frase sul collo negli scorsi giorni, convinto che finalmente avrebbe avuto giustizia e così è stato: i giudici hanno dimezzato la pena.

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Pena ridotta per Fabrizio Corona

La corte d’appello di Milano ha ridotto la pena per Fabrizio Corona nell’ambito del procedimento per intestazione fittizia di beni e illecito fiscale. Corona è stato dunque condannato a sei mesi. Corona è imputato nel processo per i 2,6 milioni di euro nascosti nel controsoffitto della collaboratrice Francesca Persi e in due cassette di sicurezza in Austria.

Corona chiede scusa ai magistrati

«Chiedo scusa alla Corte e al pg, erano parole di rabbia anche perché mi sono fatto la galera per questa vicenda, ora sono molto più sereno», sono queste le parole pronunciate da Fabrizio Corona in aula e riportate da Il Giorno. L’avvocato aveva chiesto l’assoluzione su tutti i capi di imputazione ma questo non è stato possibile perché l’idea che hanno tutti di Fabrizio Corona è che “è un pagliaccio e bisogna buttare via la chiave”. La procura generale aveva sollecitato una pena a 2 anni e 9 mesi di carcere mentre in primo grado era stato condannato ad un anno.

Le dichiarazioni di Fabrizio Corona

Fabrizio Corona è arrivato in aula con il figlio Carlos Maria, i due erano vestiti con lo stesso completo scuro. Il ragazzo che oggi ha 16 anni vuole stare sempre insieme al padre in questa fase difficile della sua vita. Prima dell’udienza Corona ha detto: «Non ho più paura di niente, vivo la vita alla giornata», e aveva aggiunto: «Credo nella giustizia, sono fiducioso».

Quando i giudici leggevano il dispositivo della sentenza, Fabrizio Corona aveva i pugni stretti, in segno di vittoria e anche fuori dall’aula ha salutato tutti con gioia. Ai cronisti che lo aspettavano fuori ha dichiarato: «In totale ho fatto tre anni di galera per questa storia e oggi mi assolvono per i contanti, mi hanno dato del mafioso, ma ora dedico questa vittoria a mio figlio».

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