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Fabrizio Corona urla in aula e attacca il pm, poi si scusa

Da Redazione

Novembre 17, 2017

Fabrizio Corona urla in aula e attacca il pm, poi si scusa
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Corona è apparso molto agitato nell’udienza che si è tenuta nella sezione misure di prevenzione di Milano. Fabrizio è esploso mentre il pm Alessandra Dolci faceva delle domande ad uno dei testimoni, ex amico e collaboratore.

Urla in aula, lo sfogo di Fabrizio Corona

Sono giorni cruciali questi per l’ex fotografo dei vip, ieri si è tenuta un’udienza importante a Milano e Corona con il suo comportamento rischia di mandare a monte tutto il lavoro svolto dai suoi avvocati. Il pm Alessandra Dolci stava rivolgendo delle domande ad un testimone, Marco Bonato, ex amico di Corona. Ad un certo punto Fabrizio ha urlato: «Me le faccia a me le domande». La donna è rimasta senza parole e ha detto che quello che stava succedendo era inaccettabile ma dopo la sfuriata Fabrizio Corona si è scusato dicendo che non cerca più la ribalta mediatica, ha 44 anni ed è stanco di fare guerre. Non ha più una vita Corona e ha parlato per un’ora, cercando di difendersi da tutte le accuse, ultima in ordine di tempo quella sull’acquisto della casa in via De Cristoforis.

Marco Bonato, presunto intestatario fittizio, ha riferito Nina Moric lo chiamò e gli chiese di fare da intestatario fiduciario perché Corona era stato arrestato (era il 2008) e lei era sola a casa con il piccolo Carlos, distrutta per l’accaduto.

Riciclaggio, Fabrizio Corona indagato dalla procura di Locri

La casa ufficio di Corona a due passi da Corso Como a Milano è solo l’ultima tegola giudiziaria che si è abbattuta sulla sua vita. L’appartamento da 2,5 milioni di euro è stato sequestrato lo scorso anno, poche settimane dopo il nuovo arresto. Dopo la chiusura delle indagini a carico dei due ex amici e collaboratori di Fabrizio Corona si configura una nuova accusa: riciclaggio. Una parte dei soldi utilizzati per l’acquisto dell’appartamento potrebbero essere stati distratti dal fallimento della Corona’s, società per cui Fabrizio era stato condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta.

Nel provvedimento di sequestro dell’appartamento, secondo quanto riporta Repubblica, si legge che il denaro era “frutto di un’appropriazione indebita ai danni della Fenice Srl”, altra società legata a Fabrizio Corona, dove sarebbero confluiti i soldi del fallimento della Corona’s, e da cui sono usciti 1 milione e 100mila euro in 22 assegni circolar versati a Tommaso Delfino, avvocato che in sede di interrogatorio ha detto di non sapere di essere indagato.

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