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Foggia, braccianti morti: si indaga per caporalato

Da Redazione

Agosto 07, 2018

Foggia, braccianti morti: si indaga per caporalato
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Sono morti 12 braccianti agricoli in un incidente stradale avvenuto sulla statale Lesina. Negli scorsi giorni un altro incidente aveva causato la morte di altri 4 braccianti, tutti immigrati. Il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Matteo Salvini sono andati a Foggia.

Matteo Salvini incontra i migranti

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha convocato un vertice in prefettura a Foggia dopo i due incidenti in cui hanno perso la vita 16 braccianti agricoli stranieri. Anche il premier Giuseppe Conte è arrivato nella Capitanata per incontrante una delegazione di migranti. Salvini ha parlato con loro e ha detto “aiutiamoci”. Il vicepremier ha ribadito che la lotta alla mafia e allo sfruttamento sono priorità del Governo, annunciando l’intenzione di svuotare i ghetti. Matteo Salvini ha detto inoltre che è vicino ai ragazzi sfruttati che vogliono lavorare regolarmente sul territorio e che vogliono inserirsi mentre intende “aggredire” i patrimoni di chi si arricchisce con il caporalato.

Indagini per caporalato

Il procuratore della Repubblica di Foggia ha dichiarato ad ANSA che si indaga per caporalato. Sono due le indagini avviate in seguito ai fatti di cronaca degli scorsi giorni, per capire la dinamica dell’incidente stradale e per individuare le aziende in cui hanno lavorato i migranti, verificando orari e se c’è stata intermediazione. Sempre il procuratore ha fatto presente che ci sono stati problemi anche per trovare dei posti letto per i feriti degli incidenti ed è dovuto intervenire personalmente.

Michele Emiliano, governatore della Puglia, invita a fare qualcosa subito. La Regione ha stanziato i fondi per garantire un trasporto sicuro ai braccianti agricoli, ma per predisporre un servizio pubblico è fondamentale la collaborazione delle aziende agricole. Il governatore ha fatto sapere che non sono arrivate richieste e questo perché si chiede trasparenza alle aziende che devono comunicare numero di lavoratori, orari di lavoro e tragitti. Una lotta, quella contro il caporalato, che non fa distinzione del colore della pelle. Le due tragedie ci fanno riflettere perché tutti i lavoratori meritano dignità e rispetto.

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