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HIV, al via i trapianti tra persone che ne sono affette

Da Redazione

Marzo 08, 2018

HIV, al via i trapianti tra persone che ne sono affette
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«È in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il protocollo che permette la donazione di organi da pazienti Hiv positivi ad altri pazienti positivi al virus».

Questo è quanto afferma in materia di HIV il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa, a margine degli Stati Generali della Rete Trapiantologica Italiana, inaugurati oggi a Roma .

La novità, secondo le sue parole, ha una grande «importanza sociale perché toglie un fattore di discriminazione al soggetto Hiv, ovviamente senza modificare la sicurezza con cui viene effettuato un trapianto».

HIV, trapianto nelle persone che ne sono affette

Fino ad ora, in Italia ci si è preoccupati solo di trapianto di organo su persone Hiv positive ma da donatore sano. Negli ultimi dieci anni, sono stati ideati farmaci mirati che hanno reso l’AIDS sempre meno mortale, diminuendo l’infezione da HIV ad una patologia cronica.

I progressi registrati dalla medicina in questo settore sono importanti anche per i trapianti su soggetti sieropositivi che, a causa dell’infezione, possono andare incontro, nel tempo, anche a disfunzioni gravi.

 

HIV, l’Italia si adegua ai nuovi protocolli

Dopo le prime incertezze relative ai possibili effetti negativi della terapia immunosoppressiva sull’avanzamento della patologia, il Centro Nazionale Trapianti ha attivato nel 2002 una serie di protocolli e programmi-pilota per regolamentare le procedure nel trapianto di organo solido a vantaggio di soggetti sieropositivi.

Conclusa la fase sperimentale, tra il 2009 e il 2010 sono stati emanati dei protocolli particolari e un programma nazionale, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e dedicato ai trapianti di rene, rene-pancreas, cuore, polmone e fegato nei soggetti malati di AIDS.

Alessandro Nanni Costa ha concluso dicendo che «Il documento stabilisce, tra l’altro, i criteri di selezione per l’inserimento del paziente nelle liste d’attesa nazionali e quelli di idoneità per il centro trapianti che intende aderire al Programma».

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