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Laurea e titoli di studio: oggi inutili per il mondo del lavoro

Da Redazione

Settembre 12, 2018

Laurea e titoli di studio: oggi inutili per  il mondo del lavoro
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I Giano in Italia stanno vivendo un periodo difficile. Nonostante in possesso di laurea e titoli di studio, la loro prospettiva lavorativa è quasi pari a zero. Oggi infatti conta davvero nulla aver fatto i sacrifici per studiare.

Laurea e titoli di studio inutili: i dati ISTAT

Stando ai dati raccolti dall’ISTAT in Italia abbiamo all’incirca 437 mila giovani con titoli curricolari prestanti: il 18% è fermo al diploma e il 28% ha conseguito almeno una laureati. A livello di sesso, sono più i diplomati maschi rispetto alle donne (infatti in percentuale abbiamo il 24% uomini e 9% donne).

Per la laurea il discorso si inverte perché viene conseguita maggiormente dalle femmine con una percentuale del 30,5% contro invece il solo 20,1% dei maschi. Ma certo il dato sensazionale non riguarda il sesso piuttosto le prospettive future: vane per ambedue i sessi

Quali lavori fanno coloro che sono in possesso di laurea e titoli di studio?

E per mantenersi cosa fanno questi giovani? Tutti lavori non pertinenti al titolo che possiedono: si passa dal fare babysitteraggio al lavoro di badante e di addetti alle pulizie. Nella migliore delle ipotesi si lavora come traduttori di testi, nel mondo del web writing o della consulenza.s

E stando al parere della Fondazione Debenedetti, tra i gig worker il 18% è in possesso di un diploma di liceo, il 10% è riuscito a conseguire una laurea triennale, il 14% ha una magistrale e il 6% si impegnato post laurea con un master o anche con un dottorato di ricerca.

Ma chi sono i laureati che hanno la peggio? In particolare coloro che hanno conseguito un titolo di studio nell’area umanistica e delle scienze sociali. Stiamo parlando di laureati in lettere, filosofia, lingue o archeologia. E ironia della sorte medesimo discorso vale per laureati in legge, sociologia e scienze politiche.

 

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