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Legalizzazione marijuana: il Canada dice sì, è il secondo paese al mondo

Da Redazione

Giugno 21, 2018

Legalizzazione marijuana: il Canada dice sì, è il secondo paese al mondo
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Il Canada è il secondo paese al mondo, nonchè il primo appartenente al G7, ad aver approvato una legge relativa alla legalizzazione marijuana. Il Cannabis Act è passato prima alla Camera, poi ha ottenuto una maggioranza di voti favorevoli (52 contro 29 contrari) e adesso, nel paese, sarà legale utilizzare a scopo ricreativo la marijuana, a livello nazionale. L’acquisto e il consumo di marijuana sarà possibile per tutti a partire dal 17 ottobre. Dopo l’esperimento dell’Uruguay, che ha tolto il monopolio della marijuana dalle organizzazioni criminali, limitando anche in percentuale il consumo della sostanza, sarà efficace anche l’intervento canadese in merito?

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Legalizzazione marijuana: l’obiettivo del Canada

La decisione relativa alla legalizzazione marijuana presa da parte del Canada è fortemente analoga a quella che fu presa, anni da, dall’Uruguay. Uno dei motivi per cui si chiede, in tantissime realtà, la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo (a gran voce) è proprio quello di eliminare il controllo delle organizzazioni criminali.

Rendendo la marijuana legale, chiunque può acquistare e consumare liberamente la stessa, chiaramente con delle norme (neanche troppo stringenti) che devono essere chiaramente rispettate dai cittadini. Il Canada dunque compie uno sforzo innovativo, assecondando prima le necessità delle province (che dovevano munirsi di negozi autorizzati alla vendita), poi arrivando ad una decisione che risuona come storica. E’, infatti, il secondo paese al mondo proprio dopo l’Uruguay a legalizzare la marijuana. Il primo facente parte del G7.

L’esperimento nello stato sudamericano è sicuramente funzionato: negli anni la percentuale di consumatori si è ridotta e il monopolio delle organizzazioni criminali si è estinto. Si spera, chiaramente, che allo stesso risultato si possa giungere anche in Canada. Il Cannabis Act, la legge che regola la legalizzazione della marijuana, è prima passato alla Camera, poi al Senato (con 52 voti favorevoli e 28 contrari). Dal 17 ottobre, così, sarà possibile per tutti acquistare e consumare la marijuana a scopo ricreativo. Ogni persona può detenere fino a 30 grammi di marijana, e ogni famiglia può coltivare fino a quattro piante in casa, così come precisato dal governo.

Queste le parole di Trudeau, primo ministro canadese: “Ci siamo impegnati a migliorare il nostro sistema per proteggere meglio la nostra gioventù e sottrarre denaro al crimine organizzato. Abbiamo ascoltato le province che ci chiedono più tempo, ecco perché legalizzeremo dal 17 ottobre 2018”.

Legalizzazione marijuana: inizia il programma di revisione dell’Onu

Il Cannabis Act approvato in Canada, che diventerà il secondo paese al mondo a legalizzare a scopo ricreativo la marijuana, porta l’Onu ad attuare un programma di revisione. Il Comitato di esperti sulle droghe dell’Organizzazione Mondiale della Salute, infatti, ha annunciato che per la prima volta nella storia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ci sarà un programma di revisione relativo alle proprietà terapeutiche della cannabis.

Al momento, la cannabis è presente in due diverse tabelle: la prima e la quarta. Nella prima tabella sono presenti quelle droghe additive e fortemente soggette ad abuso; nella quarta, invece, sono inserite quelle stesse della prima tabella che, però, non hanno un grande utilizzo medico. Questo posizionamento è avvenuto nel 1961, ad opera Convenzione Unica sugli stupefacenti. Tutto ciò ha portato, negli anni, a diverse difficoltà da parte degli scienziati, che non hanno potuto sperimentare in materia medica le proprietà della cannabis stessa, per via delle norme che lo vietavano.

Con il programma di revisione, l’Onu sarà costretta a bilanciare la precauzione che ha portato, negli scorsi anni, a vietare il consumo di cannabis, con lo sviluppo scientifico che potrebbe evidenziare le proprietà terapeutiche della cannabis stessa. Basti citare un esempio, relativo al CBD (cannabidiolo puro): un recente studio ha evidenziato che non causa dipendenza e che, soprattutto, “cura l’epilessia. Negli Stati Uniti, un prodotto a base di CBD, l’Epidiolex, è in corso di revisione per approvazione”. Molte persone fanno utilizzo dello stesso anche per curare mali minori. In quel caso la sostanza è contenuta in oli, integratori, gomme ed estratti.

Ciò vale anche per il THC: è stato, infatti, dimostrato come sia praticamente impossibile che esso conduca all’overdose. Per verificarsi, una persona dal peso medio di 70 chili, dovrebbe consumare 4 grammi di THC (pari a 260 spinelli contemporaneamente) per avere un’overdose. Tuttavia, gli effetti più comuni sono “disorganizzazione concettuale, pensiero frammentato, sospettosità, delusioni paranoiche e grandiose e distorsioni percettive”.

L’Associazione Coscioni esulta

La legalizzazione marijuana è una vittoria non solo per il Canada, che si pone come vero e proprio paese rivoluzionario. Ad esultare particolarmente per la decisione presa dal governo canadese è anche l’associazione Coscioni. In tal senso, le parole di Marco Perduca (ex senatore radicale, ora parte dell’Associazione Coscione) sono chiare: “La definitiva e totale legalizzazione della cannabis in Canada può insegnare più cose all’Italia. La prima è che promettere riforme liberali e antiproibizioniste paga in termini elettorali e di conquiste di libertà di scelta e commercio; la seconda la scopriremo nei prossimi mesi in termini di minor crimine e peso per i tribunali e maggiori entrate per le casse pubbliche ma tutto lascia prevedere che come negli Usa il futuro sarà migliore del passato; la terza è che grazie alla legalizzazione per fini sociali ci saranno ripercussioni positive anche per fini medico-scientifici perché si cancelleranno ostacoli normativi e burocratici per un settore dove il Canada è già all’avanguardia”.

“Il governo Conte guardi al Canada per imparare a scardinare decenni di proibizionismo, ma si ricordi di rispettare le proprie leggi a partire da quella che prevede la presentazione al Parlamento della Relazione annuale sulle droghe entro giugno, la convocazione della Conferenza Nazionale e la nomina di un sottosegretario con competenze specifiche sulle “droghe”, e non nascoste tra famiglia, disabili e pari opportunità” ha aggiunto Perduca. Al momento, nel mondo i consumatori adulti di droga sono stimati essere 183 milioni. La marijuana è la droga più prodotta e consumata al mondo, in più di 135 paesi totali del globo.

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