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L’Italia conta più poveri in tutta Europa

Da Redazione

Dicembre 13, 2017

L’Italia conta più poveri in tutta Europa
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I dati dell’ Eurostat definiscono l’Italia come il Paese che conta più poveri in Europa. Questo è ciò che emerge dalle analisi dall’Ufficio Statitico dell’Unione Europea sul tasso di privazione sociale.

Questo non stupisce in quanto reduci dai dati resi noti dall’ Istat sulle condizioni di vita degli italiani. Infatti nel 2016 si registra un alto tasso di persone a rischio di povertà (20,6%)  e un’alta percentuale di persone che vivono l’ esclusione sociale (30%).

Stando al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la povertà è un fenomeno derivante da vari fattori come la mancanza di reddito ma anche le scarse probabilità di partecipare alla vita economica e sociale del Paese.

Per l’Istat, il rischio di impoverimento riguarda sia gli individui considerati singolarmente  sia coloro che sono soggetti ad una bassa intensità lavorativa.

Le zone d’Italia più povere

Le aree più interessate da questa piaga sociale sono quelle del Sud ma anche il Centro Italia sta vivendo situazioni di disagio con un quarto dei residenti a rischio povertà. Per l’Unione Nazionale Consumatori: “Non solo i dati diventano più critici ogni anno e un dato così negativo non si verificava dal 2003” dice Massimiliano Dona presidente dell’UNC. “Sono dati paragonabili a quelli del Terzo Mondo, non degni di un Paese industrializzato e all’avanguardia. Questa è una vera piaga sociale e morale, ma soprattutto economica”.

I dati sono sconfortanti

Lo sfogo di Dona non  termina qua. Aggiunge anche che “Fino a che il 30% degli italiani è rischio povertà o esclusione sociale  i consumi delle famiglie non potranno mai incrementarsi . I dati ci dicono che non basta varare Reddito di inclusione sociale per lenire l’emergenza. Bisogna evitare che i poveri assoluti aumentino andando incontro ai problemi di chi mrischia di finire sotto perché non ha le risorse adeguate per pagare le bollette o per affrontare una spesa imprevista di 800 euro”. Queste le parole conclusive di Dona.

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