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Lula e Rousseff e il caso corruzione: annunciate le querele

Da Redazione

Aprile 14, 2018

Lula e Rousseff e il caso corruzione: annunciate le querele
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Gli ex presidenti Lula e Rousseff non vivono un bel momento. Oltre ai processi penali e l’inizio della sua detenzione in carcere, ci si mette anche una nuova serie, El mecanismo (Il meccanismo) da poco lanciata su Netflix, che racconta com’è emerso ik caso ‘Lava Jato‘, la più grande operazione di lotta alla corruzione in Brasile (una sorta di Mani pulite brasiliana).

Da questa operazione anti corruzione sono poi scattate le denunce a imprenditori e politici di tutti gli schieramenti, e in cui sono rimasti coinvolti anche gli ex presidenti Lula e Dilma Rousseff.

Lula e Rousseff: arriva el Mecanismo

L’intera serie si basa sul libro “Lava Jato” del giornalista Vladimiro Netto, e si basa sulle indagini della polizia che hanno portato alla luce il giro di corruzione delle imprese edili ai politici per essere favorite nei contratti con Petrobras, l’azienda petrolifera del Brasile, la più grande impresa statale del Sudamerica.

Anche se all’inizio di ogni episodio c’è l’avvertenza d’obbligo che i “personaggi, situazioni e altri elementi sono stati adattati per l’effetto drammatico”, il riferimento a Lula e Rousseff è palese. Pur con nomi fittizi, è facile fare due più due.

Ecco perché i due ex presidenti hanno da subito mosso critiche alla serie (diretta da Jose Padilha, lo stesso di Narcos), additandola per aver creato e proposto “notizie false” che pregiudicano il Partito dei lavoratori (Pt) proprio nell’anno delle elezioni presidenziali.

Il problema sorge soprattutto in merito ad alcune ‘licenze narrative’ della trama. Alcuni dialoghi sono ricavati direttamente dalle intercettazioni telefoniche, tra cui la ‘famosa’ frase pronunciata dal senatore conservatore Romero Jucà, il quale dice: “Bisogna fermare il massacro”.

Lula e Rousseff: fioccano querele

Sia Lula che Rousseff faranno fioccare denunce e querele, accusando Padilha di promuovere “notizie false, distorcere la realtà e diffondere menzogne di ogni genere”.

Rousseff, sul suo profilo Facebook, ha mosso persino una minaccia: “Netflix non sa in cosa si è messo”. Ma i creatori della serie si difendono dicendo. “Non è una serie parallela a ciò che sta accadendo ora. Non ci concentra sull’oggi, non è un telegiornale. Inizia 10 anni fa, quindi le cose che vengono mostrate sono già successe e grazie alle indagini sappiamo come ciò è avvenuto”.

Inoltre, il regista, sostiene che la sua posizione in Brasile è ben nota. Lui non crede in nessuna ideologia, e per questo non solo sa individuare la corruzione, ma anche la logica del sistema politico. Sia a destra che a sinistra.

 

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