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Marina Ripa di Meana la malattia: “Avevo pensato al suicidio in Svizzera”

Da Redazione

Gennaio 08, 2018

Marina Ripa di Meana la malattia: “Avevo pensato al suicidio in Svizzera”
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Lo scorso 5 gennaio è venuta a mancare Marina Ripa di Meana, con lei però è morta anche un importante pezzo di storia italiana, la stessa che ha rivoluzionato gli anni 80′ e segna anche oggi. Subito dopo la sua morte familiari Marina Ripa di Meana la malattia ha preferito raccontarla attraverso un video testamento, affermando anche: “Avevo pensato al suicidio in Svizzera”

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Marina Ripa di Meana cancro, il ricordo di Patrizia De Blanck

Ieri pomeriggio anche Domenica In ha voluto ricordare Marina Ripa di Meana morta a 76 anni dopo una lunga lotta contro il cancro. Ospite del varietà di Rai 1 è stata Patrizia De Blanck che ha raccontato degli aneddoti riguardanti Marina Ripa di Meana che non erano mai stati resi noti al pubblico, come ad esempio una lite avvenuta in un locale in per via di una pelliccia. Durante i suoi racconti però Patrizia De Blanck ha avuto modo di parlare del cancro che aveva colpito Marina Ripa di Meana: “Credevo stesse bene, che avesse vinto la sua battaglia. Non avrei mai immaginato che ci avesse lasciato così presto“.

Lucrezia Lande della Rovere: “Mi mancherai da pazzi guerriera”

Subito dopo la morte di Marina Ripa di Meana sono stati diversi i ricordi di amici e parenti a farsi sia sui social network che in televisione. Il messaggio di addio più importante è stato quello della figlia Lucrezia Lante della Rovere. La nota attrice ha riassunto la malattia della madre in un forte messaggio: “Mi mancherai da pazzi guerriera“.

Marina Ripa di Meana il video testamento

Ciò che più ha colpito è stato il video testamento di Marina Ripa di Meana. La lettura del messaggio è stata affidata alla sua carissima amica Maria Antonietta Farina Coscioni. “Le ho manifestato l’idea del suicidio assistito in Svizzera – racconta Marina Ripa di Meana nel video testamento letto da Maria Antonietta Farina Coscioni -. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via”.

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