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Monte Giano, incendio distrugge la scritta DUX

Da Redazione

Agosto 25, 2017

Monte Giano, incendio distrugge la scritta DUX
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Il sindaco di Antrodoco in provincia di Rieti è furioso, il fuoco ha spazzato via l’omaggio al Duce Mussolini, risalente al 1939

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Addio alla scritta DUX del Monte Giano

Il Monte Giano, nel comune reatino di Antrodoco, è ancora divorato dalle fiamme e rimane ben poco della pineta che, fino a qualche giorno fa, disegnava la gigantesca scritta DUX. Un incendio da giorni ha accerchiato la pineta aggredendo prima la lettera U e poi la X della scritta risalente al 1939, quando in omaggio a Benito Mussolini la Scuola Allievi Guardie Forestali di Cittaducale piantò oltre 20mila pini, tracciandola in un’area di circa 8 ettari sulla parete ovest della zona.

Sindaco di Antrodoco furioso, la scritta DUX in fiamme

La scritta, visibile anche dalla Capitale, fu poi dichiarata patrimonio artistico e monumento naturale. Da stamattina, oltre le squadre a terra, sono tornati ad operare sul monte Giano due elicotteri e un Canadair dei Vigili del Fuoco per cercare di salvare i longevi alberi.  Furioso e distrutto il sindaco di Antrodoco, Alberto Guerrieri, il quale non si riesce a credere che un pezzo di storia italiana così importante sia diventato cenere. Piccola nota: il territorio deve la rete fognaria e la rete idroelettrica proprio al Fascio, in quanto sono state fatte numerose opere di bonifica. La scritta DUX, oltre che essere un omaggio al Duce, proteggeva il territorio dal punto di vista idrogeologico.

Omaggio a Benito Mussolini distrutto da un incendio

La delusione e la rabbia, il sindaco di Antrodoco, le ha sfogate su Facebook, quando si è reso conto che la scritta DUX è andata distrutta dagli incendi. L’opera è stata sempre oggetto di numerose polemiche, tanto che in Comune arrivavano anche lettere di protesta, perché alcune persone consideravano una vergogna mantenere un’opera che rimandava al Fascismo. Purtroppo, deve ammettere la sconfitta di non aver potuto difendere un monumento nazionale e frutto del lavoro di tanta gente del territorio, visto che oltre un’opera di ingegneria ambientale degna di nota, era anche una barriera di difesa dal rischio idrogeologico.

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