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Norme Antiriciclaggio Italia: dal 4 luglio addio ai libretti al portatore

Da Redazione

Luglio 03, 2017

Norme Antiriciclaggio Italia: dal 4 luglio addio ai libretti al portatore
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Domani, 4 luglio 2017, l’Italia dirà addio ai libretti al portatore postali e bancari. Gli istituti di credito potranno emettere solo libretti nominativi in virtù di quanto previsto dal decreto legislativo 90/2017 che recepisce direttiva UE 2015/849 sulla prevenzione di finanziamento del terrorismo e antiriciclaggio. Che cosa succederà per chi è ancora in possesso dei vecchi libretti al portatore? Niente paura, c’è tempo fino al 31 dicembre 2018 per estinguerlo, prelevando le somme in contanti oppure trasferendole su un libretto nominativo o su un conto. Superato questo termine, i libretti ancora in circolazione saranno considerati fuorilegge e chi li presenterà ancora potrà essere soggetto ad una sanzione amministrativa. Qualora il libretto è intestato a una persona defunta, saranno gli eredi a dover procedere con l’estinzione.

Il decreto legislativo n.90 del 2017 è solo l’ultimo di una serie di interventi sui libretti al portatore. Riguardo all’importo, infatti, si era già stabilito nel decreto Salva Italia che questi strumenti non potessero  avere un saldo superiore ai 1000 Euro. E così, l’Italia dovrà dire addio a questo antico strumento di risparmio usato dai nonni per fare un regalo ai nipotini e aiutarli economicamente a realizzare i loro progetti.

Anche se il termine previsto è per il 4 luglio 2017, nel caso di trasmissione del libretto di risparmio a terze persone, i termini si allungano fino al 2 agosto 2017 grazie i 30 giorni previsti per la denuncia di cessione. Come già detto, questi strumenti di risparmio devono avere un saldo totale massimo di 999,99 Euro e sarà consentita l’operatività originale, a patto che lo presenti l’intestatario. Unica eccezione, gli eredi di una persona defunta.

I libretti al portatore, essendo anonimi, possono essere fonti di finanziamento a scopi illeciti, come ad esempio per terrorismo o per riciclare denaro sporco. Ci si dovrà recare all’istituto di credito per incassare la somma ed, eventualmente, depositarla su un nuovo libretto che stavolta dovrà essere nominativo e rispettare le norme antiriciclaggio italiane.

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