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Parcheggiatore abusivo condannato per estorsione dalla Cassazione

Da Redazione

Luglio 08, 2018

Parcheggiatore abusivo condannato per estorsione dalla Cassazione
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Giro di vite per i parcheggiatori abusivi. La Cassazione con la sentenza numero 30365/18 depositata lo scorso 5 luglio incrimina chi chiede con insistenza soldi ai clienti.

Cassazione: parcheggiatore abusivo quale reato

La corte di Cassazione è intervenuta con una sentenza ad hoc sul caso dei parcheggiatori abusivi che è destinata a fare giurisprudenza. Nello specifico ha chiarito un episodio particolare per il quale era stata chiamata a pronunciarsi ma che è una specie di “promemoria” che devono tenere a mente i parcheggiatori abusivi, sempre pronti ad estorcere denaro al malcapitato di turno che riesce a trovare il parcheggio in aree di sosta non a pagamento ma deve comunque sborsare una piccola cifra temendo ritorsioni o perché mosso da compassione.

La disputa giudiziaria riguarda un lite nel parcheggio del “Campolongo Hospital” ad Eboli, nella provincia di Salerno. Il parcheggiatore abusivo aveva chiesto due euro per il posto auto minacciando di danneggiare il veicolo in caso di mancato pagamento. L’uomo ovviamente non si è fatto intimorire e lo ha denunciato per tentata estorsione.

Parcheggio abusivo: violenza privata o estorsione?

Il parcheggiatore abusivo è stato condannato in primo e secondo grado. Il ricorso in appello è stato fatto perché gli avvocati difensori dell’uomo sostenevano che il reato da imputargli fosse violenza privata e non estorsione. A mettere un punto alla vicenda ci ha pensato, come spesso accade, la Cassazione: “Non è configurabile il reato di violenza privata per la semplice ragione che il suddetto reato ha natura sussidiaria rispetto all’estorsione dalla quale si differenzia per l’assenza dell’ingiusto profitto che, invece, nel caso di specie, è configurabile (richiesta di una somma di denaro non dovuta)”. Il giro d’affari dei parcheggi abusivi e non custoditi è molto attivo e soprattutto redditizio, molti casi di cronaca hanno dimostrato come fosse legato alla criminalità organizzata.

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