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Rischio di infarto, come scoprirlo con un prelievo di sangue: l’esperimento

Da Redazione

Dicembre 20, 2016

Rischio di infarto, come scoprirlo con un prelievo di sangue: l’esperimento
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Scoprire di essere predisposti a futuri attacchi cardiaci è una notizia certamente spiacevole ma che potrebbe aiutarci a prevenirli se la stessa scoperta avviene in tempo. Il rischio di infarto non è mai un argomento da sottovalutare ed oggi scoprire di esserne soggetti potrebbe essere anche più semplice. Un esperimento condotto da un team di ricerca finanziato dalla British Heart Foundation ha dimostrato infatti come anche un semplice prelievo di sangue potrebbe aiutarci a capire il grado di rischio di infarto a cui siamo sottoposti, in modo addirittura più efficace del controllo della pressione o del colesterolo. Ad essere utilizzato è invece il cosiddetto test della troponina che consiste nel misurare appunto i livelli di questa proteina nel sangue, rilasciata quando il muscolo cardiaco è danneggiato.

Il test per verificare il rischio di infarto è stato già condotto in pazienti con alta probabilità di attacchi cardiaci
Il test per verificare il rischio di infarto è stato già condotto in pazienti con alta probabilità di attacchi cardiaci.

Il test per verificare il rischio di infarto è stato già condotto in pazienti con alta probabilità di attacchi cardiaci, ma secondo lo stesso team che ha condotto l’esperimento, questo può essere usato anche su soggetti apparentemente sani e che non hanno mai dimostrato sintomi consistenti in dolori e disturbi: e questo perché la misurazione dei livelli di troponina nel sangue in diversi soggetti ha consentito agli esperti di giungere alla conclusione che più alta la percentuale della stessa proteina nel sangue e più alta è anche la probabilità di essere colpiti da infarto fino ai 15 anni a seguire.

Prevenire il rischio di infarto allora si può? Certamente ciò rappresenterebbe un parametro importante sulla base del quale prevenire il rischio e migliorare o adeguare il proprio stile di vita: si tratta infatti di un mezzo di prevenzione assai più efficiente rispetto a quelli già conosciuti che molto spesso non consentono di riconoscere una malattia cardiaca silente. Il test sul rischio di infarto è stato attualmente condotto soltanto sugli uomini (3.300) ma il team di ricerca punta ad approfondire l’argomento effettuando l’esperimento anche sulle donne.

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