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Rivoluzione Fisco, niente più denuncia dei redditi

Da Redazione

Novembre 11, 2017

Rivoluzione Fisco, niente più denuncia dei redditi
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Il direttore dell’Agenzia delle Entrate annuncia: “Troppe tasse inutili, i contribuenti vanno aiutati a mettersi in regola”. Addio al 730 precompilato, al 740 e al Modello Unico per le tasse?

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Addio denuncia dei redditi, Agenzia delle Entrate sempre più telematica

Il sogno che tutti i contribuenti fanno la notte sta per diventare realtà: è davvero iniziato il conto alla rovescia per la fine della dichiarazione dei redditi? Secondo Ernesto Ruffini, nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate, sarà un mero ricordo come il modello 740 definito lunare quasi un quarto di secolo fa, la copia distribuita dal settimanale satirico Cuore. Un fac-simile che conteneva anche il Quadro H riservato a chi di mestiere non faceva il cocchiere, e il Quadro T, per i possessori di minareto, oltre al Quadro Bartezzaghi. Allora, era distribuito satiramente come ora si distribuiscono i cruciverba, ma ora siamo all’avanguardia, visto che esiste la dichiarazione precompilata.

Fisco, cosa cambia per chi deve pagare le tasse

Secondo il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate, ci vorrà del tempo affinchè ci sia una vera e propria rivoluzione del Fisco, ma qualcosa cambierà in meglio per chi deve pagare le tasse. Ormai il Fisco possiede tutti i dati dei contribuenti, basta eseguire una elaborazione corretta e chiedere quelli eventualmente mancanti. Questo farà sì che entro i prossimi 5 anni ci si può dimenticare anche del concetto di dichiarazione dei redditi. Anche perché, nel momento in cui l’Agenzia prende in carico tutti i dati e li presenta elaborati all’utente, lui stesso diventa controllore del Fisco, visto che si presenta al contribuente un servizio e lui ha il diritto di controllare se si è lavorato bene.

Tasse e Fisco, la situazione all’estero e novità Agenzia delle Entrate in Italia

In Italia esistono un numero di imposte superiore alla media europea, con 388 leggi e 396 decreti attuativi: solo il testo unico delle imposte sui redditi ha 76mila parole. Eppure, non  solo la burocrazia che  rallenta il Fisco. Il direttore Ruffini vuole anche diminuire il tempo di rimborso quando l’Agenzia delle Entrate commette un errore, restituendo i soldi con gli interessi all’utente, vista la perdita di tempo. E si sa, il tempo è denaro.

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