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Russia contro Telegram: “vogliamo i codici altrimenti la chiudiamo”

Da Redazione

Marzo 21, 2018

Russia contro Telegram: “vogliamo i codici altrimenti la chiudiamo”
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Russia contro Telegram: è guerra. L’ente federale russo per il controllo dei media, Roskomnadzor, ha dichiarato pubblicamente che se il servizio di messaggistica Telegram non si adegua, entro 15 giorni, alla richiesta dei servizi di sicurezza (Fsb) di dare i codici per decrittare i messaggi di tutti i suoi utenti, sarà bloccata sul territorio nazionale.

Il monito arriva in seguito alla sentenza della Corte Suprema che ha respinto il ricorso di Telegram, app creata da Pavel Durov, da sempre capostipite per la tutela della privacy degli utenti, contro la richiesta dell’Fsb, considerata dai giudici non lesiva del diritto riconosciuto alla riservatezza.

Russia contro Telegram: l’app ricorre in appello

Il servizio di messaggistica ha dichiarato che farà appello contro la decisione della Corte Suprema, replicando che non rispetterà mai le richieste delle autorità russe circa le comunicazioni dei sui clienti.

L’anno scorso, la Russia ha obbligato Telegram a registrarsi come «diffusore di informazioni» nel rispetto della nuova legge «anti-terrorismo». In seguito, l’Fsb ha ordinato all’app di decodificare tutti i messaggi. La società di Durov ha rifiutato; è stata multata di 880.000 rubli (14.000 dollari) e ha poi fatto appello alla Corte Suprema contro l’ordine del’Fsb, appellandosi per vizi procedurali.

Russia contro Telegram: difesa e antiterrorismo

Nel 2016, in Russia è entrata in vigore una legge per combattere il terrorismo, che impone a tutti i servizi di messaggistica di dare alle autorità i mezzi per decriptare la corrispondenza tra gli utenti.

Telegram non è conformata a tale regolamentazione, perché contro la privacy dei suoi iscritti. Ma la Fsb ha ribadito che avere le chiavi di accesso non viola la privacy in nessun modo poiché per ogni informazione prelevata serve comunque un permesso dal tribunale. Il legale di Telegram, Ramil Akhmetgaliev ha per questo dichiarato: «Come dire che ho la password della tua mail ma non controllo la sua mail. Ho solo la possibilità di controllarla».

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