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Tassa rifiuti, importo errato: come chiedere il rimborso TARI?

Da Redazione

Novembre 01, 2017

Tassa rifiuti, importo errato: come chiedere il rimborso TARI?
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La TARI è illegittima in molti casi perché i Comuni hanno adoperato un nuovo sistema di calcolo e i contribuenti hanno deciso di chiedere il rimborso procedendo con i ricorsi sulla quota variabile. Scopriamo insieme come valutare se l’importo della tassa rifiuti è corretto.

Tassa rifiuti aumenti illegittimi: pioggia di ricorsi

Allarme TARI, un capoluogo su tre ha applicato il meccanismo illegittimo per il calcolo della tassa rifiuti che moltiplica l’importo. I regolamenti a livello comunale moltiplicano la quota variabile per garage, cantine e altre pertinenze. Sono pochi comuni sono in regola con la non applicabilità, solo 12 che elenchiamo subito: Aosta, Torino, Venezia, Trieste, Bologna, Firenze, Perugia, Roma, Campobasso, Bari, Potenza, Palermo. Gli esperti sono molto sorpresi perché sono diversi i capoluoghi coinvolti, come Milano. La tassa rifiuti quindi non è illegittima solo al Sud ma anche al Nord.

L’articolo 14 del regolamento di Milano, fissa ai commi 5 e 6 la misura massima di mq per la pertinenza e attribuisce la quota variabile al garage in base alla metratura. Diverso il discorso per Genova dove con l’articolo 13, comma 6 del regolamento è stabilito che i box sono tassati come magazzini, e rientrano nella categoria utenza non domestica con relativa tariffa variabile. Il comune di Cagliari con l’articolo 48 comma 2 del regolamento ha limitato il concetto di pertinenza; questa deve essere ubicata nello stesso edificio o complesso immobiliare dell’abitazione principale. Il posto auto invece deve trovarsi nel raggio di 300 metri dall’abitazione principale. Sul quotidiano Il Sole 24 ore c’è un’inchiesta sulle diverse modalità di applicazione della tassa sui rifiuti.

Rimborso Tari, modalità richiesta e termini

Per chiedere il rimborso Tari devono verificarsi alcune condizioni previste dalla normativa vigente. Il contribuente deve presentare la richiesta entro cinque anni dal giorno in cui ha effettuato il versamento o da quello in cui il comune ha accertato il diritto alla restituzione. Sulla base delle disposizioni normative, l’ente locale deve procedere con il rimborso entro 18 giorni dalla data di presentazione della domanda.

La tariffa della Tari è composta da una quota fissa che viene determinata in base alle componenti essenziali del costo del servizio che si riferiscono agli investimenti per opere e ammortamenti e poi da una quota variabile il cui calcolo è rapportato alla quantità di rifiuti, alle modalità del servizio e ai costi di gestione per assicurare la copertura integrale incluso lo smaltimento.

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