Le infiltrazioni mafiose nei cinque continenti
Da Redazione
Maggio 26, 2025

Giunti nel terzo decennio del nuovo millennio, si può tranquillamente affermare che il crimine organizzato non conosce confini. Pur avendo origini storiche localizzate in determinati paesi, le mafie, al giorno d’oggi, hanno una struttura internazionale ben consolidata. Le reti criminali sono riuscite ad adattarsi velocemente ai cambiamenti economici, riuscendo a sfruttare la debolezza istituzionale di molti stati per infiltrarsi nell’economia legale e penetrare ogni continente.
Contenuti
Europa
La libera circolazione di beni, capitali e persone, rende l’Europa un terreno fertile per i traffici illeciti e il riciclaggio di denaro; non è casuale, quindi, che le organizzazioni criminali siano particolarmente attive e radicate nel Vecchio Continente. Da svariati decenni, ormai, le mafie italiane, albanesi, russe e balcaniche sono riuscite ad infiltrarsi in settori strategici come l’edilizia, la logistica e il commercio, mentre negli ultimi lustri hanno ampliato il proprio raggio d’azione anche nel mondo delle criptovalute e del gioco online.
In alcuni paesi europei come Belgio, Germania, Olanda e Spagna si registra l’avvio di numerose indagini per presunte connessioni con gruppi mafiosi italiani, che in questi paesi hanno trovato appoggi locali e una giurisdizione più permissiva rispetto a quella italiana. Il tema “caldo” dell’azione dei gruppi criminali in territorio europeo è, senza alcun dubbio, quello del riciclaggio di denaro.
Attraverso triangolazioni finanziarie, investimenti immobiliari e società fittizie, le mafie riescono a far confluire il denaro sporco nell’economia legale. Per questo, si rendono necessarie politiche di antiriciclaggio Europa efficaci e coordinate tra gli Stati membri, al fine di contrastare un fenomeno che ormai ha superato i confini nazionali e coinvolge anche banche e professionisti compiacenti.
America
Il continente americano è stato storicamente un terreno di scontro tra le grandi organizzazioni del narcotraffico, basti pensare all’America Latina e ai cartelli colombiani e messicani che hanno dominato la scena negli anni ‘80, Negli ultimi tempi, però, si è assistito ad una frammentazione dei gruppi criminali, con la nascita di svariati gruppi armati che si contendono il controllo di rotte e territori. Messico e Colombia, tuttavia, restano i principali punti di riferimento delle organizzazioni criminali per quanto riguarda il Centro e Sud America.
Se volgiamo lo sguardo, invece, al Nord America, le organizzazioni criminali assumono forme più raffinate. Le storiche famiglie italo-americane sono ancora attive, ma le vere minacce arrivano oggi dalle organizzazioni multietniche che agiscono in campo finanziario e digitale, talvolta in stretta sinergie con le organizzazioni russe e asiatiche.
Asia
In molte zone dell’Asia, l’influenza delle mafie resta particolarmente influente. L’esempio più lampante, a tal proposito, arriva dal Giappone, dove la Yakuza – pur essendo illegale – mantiene un profilo istituzionale quasi pubblico, estendo il suo controllo a settori strategici come l’edilizia, il credito e le scommesse, arrivando ad incidere anche sulle attività culturali del paese del Sol Levante.
Anche la Cina non è immune al fenomeno delle organizzazioni criminali: alcuni gruppi mafiosi, noti come Triodi, operano nel traffico di droga, prostituzione, contraffazione e cyberspionaggio industriale. Le mafie, inoltre, trovano terreno fertile soprattutto in paesi come Thailandia, Cambogia e Vietnam, grazie alla debolezza dello stato di diritto e alla povertà diffusa.
Africa
Negli ultimi anni, il continente africano, storicamente utilizzato dalle organizzazioni criminali come territorio di transito per il transito di droga ed esseri umani, è diventato una base operativa sempre più attiva. In Nigeria, ad esempio, i gruppi mafiosi operano nel traffico dei migranti, prostituzione e truffe online.
Nell’Africa Settentrionale, invece, le mafie locali collaborano con organizzazioni europee e asiatiche nel traffico di armi e stupefacenti. L’instabilità politica e la corruzione consentono alle mafie di prosperare in queste zone.
Oceania
L’Oceania, storicamente trascurata nella analisi del crimine globale, presenta un fenomeno mafioso in rapida crescita. Certo, dei cinque continenti resta, attualmente, quello meno pervaso dalle infiltrazioni criminali. Ma in paesi come l’Australia e Nuova Zelanda si registra un’aspra contesa del mercato delle droghe sintetiche e del riciclaggio da parte delle più importanti organizzazioni criminali mondiali.
Sydney e Melbourne sono diventati degli “hub” di riferimento per l’ingresso della cocaina proveniente dal Sud America e dell’eroina dall’Asia: l’Australia ha già avviato diverse task force antimafia in collaborazione con FBI ed Europol, a testimonianza di quanto il fenomeno stia assumendo proporzioni globali
Redazione