Loading...

Lettera35 Logo Lettera35
Sei Qui: Home » Cannabis terapeutica irreperibile, malati pugliesi in rivolta

Cannabis terapeutica irreperibile, malati pugliesi in rivolta

Da Redazione

Gennaio 14, 2018

Cannabis terapeutica irreperibile, malati pugliesi in rivolta
google news

L’uso della cannabis a scopo terapeutico sta davvero spopolando in Italia, ora più che mai. Il problema è che le prescrizioni dei cannabinoidi sono tante ma si rientra in una lista d’attesa per ottenere la di e e vista, che può durare anche mesi.

La protesta a Lecce per le dosi di cannabis

Forse per questo è iniziata una protesta qualche giorno fa a Lecce, da parte dei circa 350 malati di Sla e tumori, r la carenza di quantità reperibile di cannabis per i pazienti.

Queste mancanze hanno spinto spesso la Puglia, negli anni a meditare di voler produrla a livello locale, ma la proposta di legge resta ferma alla commissione Sanità. E nel frattempo centinaia di persone non sanno come procurarsi la dose quotidiana che serve ad attutire le sofferenze.

Ci sono pazienti che aspettano da mesi una chiamata dell’Asl per avere una dose di cannabis a scopo terapeutico prescritta dal medico. E poiché la chiamata fatica ad arrivare c’è chi per abbreviare i tempi si fa arrivare i preparati dall’Olanda e chi pur troppo fa acquisti sul mercato nero.

Una produzione di dosi più bassa rispetto alle esigenze

Il problema che si viene a creare è che la produzione nello Stabilimento farmaceutico militare di Firenze, deciso dal ministero della Sanità, fornisce quantità più basse rispetto alle esigenze.

Pare infatti che le farmacie accreditate abbiano terminato le scorte nel giro di poche settimane. Per questo a novembre, il ministero della Difesa ha bandito una gara per l’approvvigionamento di ulteriori 100 chili di cannabis.

I pazienti, a prescindere ciò poi, lasciano notare l’obiezione di coscienza molto diffusa tra i professionisti, i quali spesso non condividono la prescrizione della FM2.

Un chirurgo favorevole all’uso di cannabinoidi a scopo curativo afferma infatti che «La mia impressione è che molti colleghi non siano ancora convinti dell’utilità di questa sostanza Non è cattiva volontà ma abbiamo già troppi pazienti, siamo al limite delle possibilità di curarli».

Redazione Avatar

Redazione