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Donna rimase incinta dopo la violenza sessuale, condannato lo stupratore

Da Redazione

Aprile 20, 2018

Donna rimase incinta dopo la violenza sessuale, condannato lo stupratore
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Si è conclusa il processo sul caso riguardante la donna stuprata e rimase incintaCondannato lo stupratore è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione.

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Studentessa finlandese violentata a Roma

Il fatto di cronaca che vede la studentessa finlandese violentata a Roma sembra aver avuto quasi un lieto fine. Secondo i fatti sembrerebbe che la ragazza la notte dello stupro si trovasse in compagnia di un’amica, quando il suo aguzzino un ragazzo 23enne dal nome Khann Saddam si è offerto di accompagnarla a casa. All’epoca dei fatti Il ragazzo lavorava come lavapiatti, sembrava essere una persona tranquilla tanto da convincere la giovane finlandese, la quale era impiegata come ragazza alla pari in una famiglia di Roma Nord, per accompagnarla fino a sotto casa.

Ragazza violentata resta incinta

In quell’occasione l’epilogo per la ragazza non è stato di certo dei più semplici. Quando Khann Saddam la stava accompagnando a casa aveva già intimato con forza la ragazza perché desideroso di un bacio. “All’inizio abbiamo rifiutato ma lui si era irritato. Pensavo che un bacio non fosse così grave è che lui, una volta accontentato, mi avrebbe riportato a casa“. Sono state queste le parole che hanno animato la confessione della giovane vittima interrogata dal pm Cristina Macchiusi. Subito dopo però a quanto pare per la giovane finlandese non c’è stato nulla da fare se non quella di vivere il dramma croce della violenza sessuale. Dopo il danno, arriva anche la beffa, dato che la vittima poco dopo si è resa conto di essere rimasta incinta e trovarsi costretta così ha un interruzione della gravidanza.

Arrestato stupratore di Roma

Le donne rimase incinta dopo la violenza sessuale, nell’immediato ha voluto denunciare il suo aguzzino. La storia della ragazza finlandese si è conclusa poco fa in tribunale con la condanna decisa dalla Gup Flavia Costantini, che ha destinato il ragazzo bengalese ha ben 4 anni e 4 mesi di reclusione. La pronuncia però non è piaciuta alle gare di parte civile, Angela Leonardi, che ha dichiarato: “Ritengo che questa condanna si è troppo bassa, a causa di questa violenza è la mia assistita ha anche dovuto abortire e ora il suo paese sta seguendo la terapia psicologica per una vicenda che fa ancora male e di cui non vuole più parlare“.

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