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Ago dimenticato nell’addome, donna risarcita dopo 56 anni

Da Redazione

Giugno 25, 2018

Ago dimenticato nell’addome, donna risarcita dopo 56 anni
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Era una signorina all’epoca dei fatti, ora un’anziana signora di 78 anni che per un po’ di tempo ha vissuto con un ago dimenticato nell’addome. Ha dovuto aspettare tutta una vita per vedersi rimborsare un danno dovuto ad un’operazione chirurgica. Sono passati 56 anni, ma alla fine ha scoperto tutto e ha vinto la sua battaglia giudiziaria.

Ago dimenticato nell’addome

Correva l’anno 1966, quando una signorina milanese era entrata in ospedale per poi uscirne con un ago dimenticato nell’addome. Si, perché nella sua degenza ospedaliera, la donna era stata sottoposta ad un’operazione chirurgica. Tutto bene, tranne per un piccolo particolare: in sala operatoria, manca un ago per sutura, nessuno ci fa caso, ma questo era finito nello stomaco aperto della donna. Anni di lotte giudiziarie, inchieste dichiarazioni dei presenti. Si cerca di ricostruire i fatti che sono successi quel giorno. Ma finalmente all’età di 78 anni, la donna è stata finalmente risarcita con una somma di 200 mila euro. Chi ha commesso l’errore? Non è dato saperlo, visto che nessuno ha ammesso il fatto. Dalla cartella clinica (recuperata nel corso della battaglia giudiziaria) vi fosse un chiaro riferimento alla dimenticanza.

Quarant’anni di dolori addominali

Come è stato riportato dal Corriere della Sera, la donna per quasi quarant’anni ha sofferto di dolori addominali, sotto forma di fitte improvvise. Questo le ha pertanto condizionato la vita, ma nonostante la presenza dell’ago, la signora ha comunque dato alla luce due figli, senza complicazioni. La verità, che ha lasciato tutti a bocca aperta è emersa solo nel 2000, in seguito ad una lastra all’addome, con la quale è stato individuato il corpo estraneo, successivamente identificato come un ago di sutura. Da quel momento, pertanto, è partito il lungo iter giudiziario che si è concluso solo ora, dopo diversi cambiamenti burocratici e amministrativi, con l’indennizzo di duecentomila euro. Evitata infatti la prescrizione, visto che i giudici hanno riconosciuto che la causa poteva decorrere proprio dal 2000.

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