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Codacons contro BitCoin, si indaga per truffa

Da Redazione

Dicembre 17, 2017

Codacons contro BitCoin, si indaga per truffa
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Esposto della popolare associazione dei consumatori a 104 procure in tutta Italia, si accusa maxi-truffa e riciclaggio.

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BitCoin truffa? Codacons scende in campo

Il Codacons ha annunciato di aver preparato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia in merito al caso BitCoin, in quanto il comunicato rilasciato dall’associazione dei consumatori cita dei “rischi di una maxi truffa aggravata a danno della collettività insita nella criptovaluta e le possibili finalità illecite“. Quindi, il Codacons fa formale richiesta alla magistratura di aprire indagini sul territorio di propria competenza e di fermare possibili reati come quello di truffa aggravata e manovre speculative. La paura è che la folle corsa alla criptovaluta e alla moneta virtuale celi una forma di investimento illecita.

Cosa sono i BitCoin

Codacons accusa Bitcoin per truffa, in quanto dietro a questa criptomoneta potrebbero celarsi pericoli concreti per i risparmiatori e i finanziatori, come speculazioni e affari vantaggiosi che si trasformano in disastri finanziari. Ma c’è davvero il rischio di una maxi truffa aggravata? Secondo l’associazione dei consumatori, media, stampa e web sono continuamente bombardati da notizie che dimostrano la diffusione a macchia d’olio di questa nuova filosofia finanziaria indipendente da uno Stato o dalle Banche, ma che come è arrivata alla ribalta con i prezzi alti, può scendere vorticosamente come è già successo nel 2014.

Le paure del Codacons

E, a detta dell’associazione, non ci sarebbe poi tanta libertà nel sistema BitCoin. Il potere del piccolo risparmiatore nel determinare il prezzo sarebbe naturalmente zero in quanto sarebbero i trader sui mercati professionali a dettare le regole e io rischi sembrerebbero veramente molti. Le monete alternative come quelle virtuali, non sono legate a Stati e quindi non hanno una convenzione o un corrispettivo sottostante, non vengono garantite da niente e nessuno; né dal gettito fiscale, né dall’oro e neanche dai diritti sui beni. Insomma, una possibile arma carica che può finire nelle mani della criminalità organizzata per nascondere o riciclare denaro. il Codacons ha chiesto il sequestro di quei siti internet che promettono ai risparmiatori guadagni mirabolanti attraverso la criptomoneta, e l’intervento dell’Antitrust per sanzionare qualsiasi forma di pubblicità ingannevole.

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