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Come riconoscere la sesta malattia: cause, sintomi e rimedi

Da Redazione

Aprile 13, 2019

Come riconoscere la sesta malattia: cause, sintomi e rimedi
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Tra le malattie infantili ce ne è una non comunissima come ad esempio il morbillo o la varicella, ma altrettanto pericolosa e delicata: la sesta malattia. Questa è una patologia infettiva che va a colpire prettamente i neonati o infanti e può manifestarsi tra i 6 e i 24 mesi di vita. La sesta malattia è causata da un virus che può essere, purtroppo, trasmesso sia attraverso le vie respiratorie sia attraverso il contatto.

Andiamo, quindi, a conoscere meglio questa malattia esantematica, osservando bene e nel dettaglio come si manifesta, quali sono i sintomi e le cure e i trattamenti da eseguire nel caso si palesi. E’ molto importante riconoscere bene i sintomi e formulare nell’immediato la giusta diagnosi poiché, se sottovalutata o mal curata, la sesta malattia potrebbe addirittura diventare fatale.

Contenuti

Che cos’è la sesta malattia, i sintomi e le cure

Come detto in precedenza, la sesta malattia è una patologia infantile che va a colpire i bambini al di sotto dei due anni. In casi rari, questa patologia si è presentata anche in età maggiori rispetto a quelle più frequenti.

Vediamo nel dettaglio la sesta malattia: questa è causata, nella maggior parte dei casi, da un virus appartenente alla famiglia degli Herpesviridae, ovvero l’Human herpes virus 6, del sottotipo B, HHV-6B. In casi più rari, la patologia può anche scatenarsi anche a causa dell’Human herpes virus 7, HHV-7.

La malattia è infettiva e può essere trasmetta attraverso le vie respiratorie o anche con il contato sia per quanto riguarda i pazienti che hanno la malattia attiva, ma anche in quelli che sono solamente portatori senza apparenti sintomi evidenti.

La sesta malattia, dalla comunità scientifica viene definita anche con i nomi di roseola, esantema critico, roseola infantum, febbre dei tre giorni o anche esantema subitum. Questa è caratterizzata da febbre molto alta e da macchioline, gli esantema, che hanno un colore rosa tenue. Quest’ultime possono presentarsi sia sul tronco, che sul viso, ma anche alla radice del collo o in altre e svariate parti del corpo. La durata sia dello stato febbrile che delle intense macchioline è di tre giorni minimo o qualcuno di più.

La trasmissione della patologia

La trasmissione della sesta malattia avviene tramite naso o bocca, così come accade anche per i raffreddori. E’ importante, quindi, proteggersi da colpi di tosse ripetuti, starnuti e anche il contatto con oggetti che sono stati maneggiati o toccati da un paziente che ne è già affetto.

Come spiegato nei paragrafi precedenti, la sesta malattia va a colpire gli infanti da a 24 mesi, anche se fino ai sei mesi di vita i bambini sono molto più protetti grazie agli anticorpi materni che sono stati trasmessi nel periodo durante la gravidanza attraverso la placenta. Molto raramente bambini più grandi la contraggono così come gli adulti. Ci sono alcuni casi, invece, nei quali la sesta malattia potrebbe ripresentarsi anche a distanza di tempo definendo, così, la cosiddetta riattivazione.

Questo processo può accadere, ma nella maggior parte dei casi la malattia non crea nessun disturbo non presentando sintomatologie. Diverso è per chi ha il sistema immunitario più delicato o si trovi in una fase di immunosoppressione, come ad esempio nei pazienti che si sono sottoposti a un trapianto di organi o che soffrano di malattie immunodeficitarie.

La sesta malattia, per la percentuale più alta, non crea nessun tipo di disagio e allarme poiché tende a scomparire definitivamente nell’arco di sette giorni. E’ sempre importante, però, idratarsi e riposarsi, oltre ad assumere la dose di farmaci adatti.

Sintomi della malattia

Per quanto riguarda i sintomi della sesta malattia, potremmo dividerli in due fasi ben distinte. Una volta contratta i primi segni iniziano a manifestarsi a una settimana o massimo due dal contagio. La prima fase, cioè quella pre-esantematico, il paziente potrà accusare febbre elevata tra i 38 e i 40°C, raffreddore, sensazione di malessere, mal di gola, congiuntivite, arrossamento della faringe, a volte anche vomito e diarrea, inappetenza, gonfiore delle ghiandole del collo o anche gonfiore delle palpebre.

La febbre alta, inoltre, potrebbe provocare convulsioni, che sono comunque innocue. L’importante è rivolgersi sempre al proprio pediatra o al medico di fiducia. La comparsa delle macchie si manifesta nel periodo pre sintomatico che come durata può variare da i 3 ai 5 giorni.

La seconda fase è quella del periodo esantematico, dove appunto iniziano a comparire le prime macchioline. Queste possono avere la grandezza corrispondente a 2-3 millimetri e con una tipica colorazione rosea. Si presentano spesso su mani, piedi e volto ma anche sulla schiena e basso ventre.

La diagnosi

La sesta malattia è diagnosticata attraverso degli esami clinici, anche se alcune volte non è di facile comprensione, soprattutto se siamo nella fase iniziale della manifestazione dei sintomi e se quindi i disturbi sono di lieve entità. Mostrando sintomi molto simili, la sesta malattia può essere scambiata anche per rosolia, morbillo o varicella.

Per avere un risultato certo, dunque, bisogna sottoporsi ad analisi del sangue grazie alle quali si potrà capire con certezza se il virus che determina la malattia si sia scatenato. Nei casi, ovviamente, molto più evidenti, le analisi non sono necessarie, ma basterà una semplice osservazione visiva del medico curante.

Le terapie da seguire

Per quanto riguarda le terapie da seguire molti sono i pareri da parte della comunità scientifica. Tutti, però, convengono sull’idea che il riposo sia necessario così come anche far bere molti liquidi, utilizzare farmaci febbrili come ad esempio paracetamolo o ibuprofene, a seconda della temperatura e mantenere il paziente al fresco, quindi se è in inverno, è meglio utilizzare un lenzuolo di cotone piuttosto che quello di flanella.

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