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Giornata dell’alfabeto Braille: storia e perché si celebra il 4 gennaio

Da Redazione

Gennaio 04, 2023

Giornata dell’alfabeto Braille: storia e perché si celebra il 4 gennaio
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Il 4 gennaio è la Giornata Mondiale dell’alfabeto Braille, il sistema di lettura e scrittura che ha consentito ai non vedenti di comunicare autonomamente e reintegrarsi nel tessuto sociale.

Giornata Mondiale dell’alfabeto Braille: perché si celebra il 4 gennaio

La Giornata Mondiale dell’alfabeto Braille è stata istituita nel 2007, si celebra il 4 gennaio poiché trattasi della data di nascita di Louis Braille, il francese inventore dell’alfabeto che ancora oggi porta il suo nome.

L’introduzione dell’alfabeto Braille, sistema di scrittura e lettura basato sulla combinazione di punti in rilievo, ha consentito alle persone affette da disabilità visive di comprendere e comunicare in completa autonomia. L’alfabeto Braille ha dato ai non vedenti la possibilità concreta di inserirsi nel tessuto sociale, scolastico, lavorativo e culturale, dal quale restavano spesso esclusi.

Ad oggi, le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità registrano nel mondo circa 1.3 miliardi di persone con problemi alla vista, tra cui quasi 36 milioni affetti da cecità totale. Grazie all’invenzione di Louis Braille milioni di persone possono imparare a leggere, scrivere, comunicare, e quindi vivere perfettamente inseriti in società.

Le origini dell’alfabeto Braille: l’invenzione di Louis Braille

Louis Braille nasce a Parigi il 4 gennaio, figlio di un ciabattino. All’età di 4 anni perde un occhio mentre giocava con gli strumenti da lavoro del padre. In seguito, a causa dell’infezione, diventa completamente cieco.

Data l’impossibilità di studiare nelle scuole tradizionali, Braille frequenta l’Istituto dei Ciechi di Parigi (Institution des Jeunes Aveugles), uno dei primi al mondo nel suo genere.

Impara a suonare l’organo, e diventa tanto abile da venire inserito nel corpo docente dell’istituto. Da insegnante Braille comprende ancora meglio quali sono le difficoltà incontrate dai non vedenti che desiderano imparare a leggere e scrivere. Nonostante il fondatore dell’istituto avesse introdotto una prima forma di stampa in rilievo, era necessario trovare una nuova soluzione.

Entra a questo punto in scena Charles Barbier, ingegnere dell’esercito francese e inventore di un metodo che consentiva di inviare messaggi leggibili nel buio delle trincee. L’invenzione di Barbier è stata la scintilla che ha fatto scattare l’idea di un alfabeto che attraverso successioni e combinazioni di punti in rilievo consentisse ai non vedenti di leggere.

Louis Braille inventa l’alfabeto Braille nel 1829, ancora oggi viene riconosciuta la portata storica della sua invenzione, senza la quale i non vedenti sarebbero stati privati di uno strumento essenziale per la loro integrazione in società.

Louis Braille si è spento all’età di 43 anni a causa della tubercolosi. È sepolto al Pantheon di Parigi, in segno di riconoscimento per il suo contributo alla comunità.

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