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Russare provoca danni: denti rovinati e rischi carie

Da Redazione

Marzo 31, 2018

Russare provoca danni: denti rovinati e rischi carie
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La scienza sentenzia: russare o respirare a bocca aperta favorisce la formazione delle carie. Recenti studi scientifici sostengono che il russamento per buona parte della notte o respirare a bocca aperta diminuisce il livello del pH del cavo orale incidendo sullo smalto dentale e facilitando la comparsa delle lesioni cariose.

Russare causa danni: cosa pensano gli studiosi

Lorenzo Breschi, presidente Aic e professore ordinario di Odontoiatria Conservativa presso l’Università di Bologna ha spiegato che “Il nostro organismo è strutturato in modo che la respirazione avvenga dal naso, quando non succede nell’ambiente del cavo orale si crea uno squilibrio pericoloso. Infatti, il fisiologico pH del cavo orale cala in modo significativo portando ad un netto aumento dell’acidità della bocca: un ambiente più acido e un pH basso favoriscono l’erosione e l’indebolimento dello smalto, anticamera dello sviluppo della carie“.

Molti sono stati gli studi su adulti e bambini che sono riusciti a dimostrare i rischi associati ad una cattiva respirazione in quanto lo squilibrio del pH intra orale causato dalla poca capacità di neutralizzare un ambiente acido causa la distruzione dei tessuti dentali.

Russamento causa le carie?

Il professore ha sottolineato anche che il rischio di sviluppare le carie è aumentato di oltre il 37% rispetto ai soggetti che non soffrono di disturbi respiratori. Anzi, respirare a bocca aperta infatti ‘asciuga’ il cavo orale. Il continuo passaggio di aria all’interno della bocca porta le mucose a seccare facendo evaporare il leggero strato protettivo di saliva che, per la presenza di enzimi antibatterici, anticorpi e sali minerali in essa contenuti garantisce, con il suo flusso regolare, una buona detersione delle superfici dentali. La saliva inoltre ha lo scopo di combattere i batteri che producono gli acidi: la secchezza orale quindi porta un aumento dei livelli di acidità e parallelamente altera la flora batterica orale, garantendo oltre alle carie anche la comparsa di irritazioni, stomatiti, afte e infiammazioni gengivali.

Quasi tutte le lesioni cariose e le infiammazione gengivale sono state oggetto di diverse ricerche condotte sui bambini che dimostrano come la cattiva respirazione di notte, per esempio per colpa di allergie e asma, aumenta notevolmente la percentuale di formazione di carie sui denti decidui.

Il professore Breschi conclude dicendo “Per evitare conseguenze sulla salute orale è perciò molto importante risolvere i disturbi che compromettono una buona respirazione durante il sonno sia negli adulti che nei bambini. Spesso, purtroppo, il 75-80% dei casi di patologie del sonno non viene diagnosticato, sarebbe invece essenziale riconoscere il problema per risolvere non solo i disturbi della respirazione e ridurre i rischi cardiovascolari ad essi correlati, ma anche per ridurre i pericoli per la salute dei denti“.

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