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Cancro al seno maschile, è possibile? Ecco la storia di Stefano

Da Redazione

Marzo 19, 2018

Cancro al seno maschile, è possibile? Ecco la storia di Stefano
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Mai sentito parlare di cancro al seno maschile? È raro ma esiste: ed anche se se ne parla poco, il cancro al seno non colpisce solamente le donne. E questo lo dimostra anche la testimonianza di Stefano Saldarelli, colpito da tumore al seno, che si può sviluppare anche negli uomini.

Cancro al seno maschile: il caso di Stefano

Stefano Saldarelli, 48 anni, grafico, un anno fa ha scoperto di avere un cancro al seno. Poiché è un caso raro Stefano ha deciso di pubblicare la sua vicenda e la lotta contro il ‘carcinoma duttale infiltrante alla mammella’ .

Per un uomo dev’essere davvero una notizia scioccante sentirsi dire che si è affetto da un tumore al seno.

Stefano spiega che «Francamente non riuscivo a capire perché mi trovavo lì. Perché stava accadendo a me e che ci facevo in quel posto, in mezzo a tutte quelle donne. Era come sentirsi un pesce fuor d’acqua. Disagio, stupore, senso di inadeguatezza».

Sono le parole con cui Stefano Saldarelli ha deciso di parlare le emozioni che l’hanno preso un giorno mentre si trovava nella sala d’attesa del Centro di prevenzione oncologica ‘Eliana Martini’ di Prato.  Qui è stato sottoposto a tutti gli esami tipici femminili, come la mammografia o l’ecografia mammaria.

Cancro al seno maschile, nessun privilegio per Stefano

Dopo la diagnosi, anche se mancavano ancore gli esiti dell’istologia, a Stefano viene proposto di sottoporsi a intervento chirurgico, e successivamente sottoposto a un ciclo di chemioterapia di 12 sedute. 

A differenza di un lavoratore dipendente, Stefano che è un ‘autonomo‘, pur pagando l’Inps non ha gli stessi privilegi e diritti. E nonostante sia malato di cancro, lui non si può fermare, non può non lavorare e dice: «in questi giorni il fisico mi chiede di riposare e invece sono sempre via per lavoro. La situazione è drammatica: pago anch’io l’Inps ma non ho gli stessi diritti del dipendente. Bisogna farsi forza e andare avanti».

E quello che Stefano ci tiene a spiegare è che «la prevenzione dovrebbe essere tema trasversale, senza distinzioni di genere. O forse si dovrebbe genericamente parlare di cancro al seno senza specificarne la natura maschile o femminile».

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