Caso Pamela Mastropietro – telefonata choc di Oseghale
Da Redazione
Maggio 04, 2018
Il caso di Pamela Mastropietro è stato riportato agli onori della cronaca per nuove rivelazioni sull’atroce fine di questa giovane donna; le novità arrivano grazie ai verbali delle intercettazioni telefoniche raccolte dagli inquirenti e rivelate sulle pagine del Corriere della Sera. Pamela dopo essere finita nelle mani di Innocent Oseghale ( un nigeriano residente a Macerata, la cittadina dove si è consumato l’orribile delitto) è stata violentata, uccisa e fatta a pezzi, messa in un borsone e poi gettata ai margini di una strada come immondizia.
Intercettazione choc
Innocent Oseghale è in carcere da tre mesi, poiché ritenuto responsabile dell’uccisione di Pamela oltre che dello scempio fatto del suo cadavere, ora alla luce delle nuove rivelazioni ad Oseghale è stata notificata un ulteriore ordinanza di custodia cautelare, questa volta per omicidio volontario; proprio perché l’intercettazione di una telefonata dal carcere con riferimenti a una conversazione avvenuta il 30 gennaio lo metterebbe con le spalle al muro. In quell’occasione il nigeriano avrebbe chiamato un suo amico, tale Desmond Lucky; la conversazione è agghiacciante; Osenghale chiede a Lucky: ” vuoi venire a stuprare una ragazza che dorme?” in riferimento a Pamela che si trova in casa di Osenghale, svenuta a causa di una forte dose di droga che le ha fatto perdere conoscenza.
Le accuse
In un primo momento Osenghale era stato incarcerato con le accuse di vilipendio, occultamento e distruzione di cadavere; in base al fatto che egli stesso aveva dichiarato che Pamela si era sentita male dopo l’assunzione di eroina e che in seguito era deceduta, lui in preda al panico si era disfatto del corpo; quindi non avrebbe avuto nessuna responsabilità per la morte della ragazza, invece ora è stata allegata al fascicolo una trascrizione di un’intercettazione, dal carcere di Ancona, di una conversazione tra Lucky Awelima e Desmond Lucky, ( durante la quale Desmond avrebbe raccontato di essere stato “invitato ” a stuprare una donna) due amici di Oseghale, anch’essi nigeriani e in detenzione con l’accusa di aver partecipato al massacro di Pamela e allo smembramento del cadavere. La posizione di Osenghale e dei due compari ora cambia completamente prospettiva, si resta in attesa che giustizia sia fatta.
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