Cellule staminali, anche i polmoni le contengono, arriva la svolta in medicina
Da Redazione
Marzo 01, 2018
Arriva una nuova speranza per i fumatori, le persone con asma e per tutti coloro che sono affetti da malattie polmonari croniche.
Pare che siano state scoperte infatti delle cellule staminali che in maniera veloce ricostruiscono gli alveoli. E’ questa una scoperta che potrebbe portare a nuovi trattamenti farmacologici per le persone che hanno i polmoni lesi da malattie respiratorie.
Polmoni, le staminali che si rigenerano
Stando a questa nuova scoperta, i polmoni contengono delle staminali in grado di rigenerarli. Le cellule sono state trovate negli alveoli e in futuro saranno in grado di aiutare a riparare le lesioni provocate da gravi malattie respiratorie.
Questo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature ed è frutto dei ricercatori dell’università della Pennsylvania e dell’ospedale pediatrico di Philadelphia, sotto la guida del dottor Edward E. Morrisey.
I ricercatori hanno trovato queste cellule staminali sia nei topi sia negli esseri umani, dopo aver studiato i tessuti di individui che non subito un trapianto di polmone. Le hanno, quindi, isolate e fatte sviluppare in laboratorio, dando prova che sono in grado di correre ai ripari sui danni da infezioni polmonari.
Cellule staminali, un futuro per la medicina rigenerativa
Per gli autori dello studio, questa scoperta rappresenta il futuro della “medicina rigenerativa”, che utilizza la versatilità delle staminali, autentiche cellule jolly da usare come alternativa valida per la loro capacità di trasformarsi in diversi tipi di tessuti.
Morrisey ha spiegato che “Una delle regioni in cui studiare la rigenerazione polmonare sono proprio gli alveoli, sottili nicchie dove avvengono gli scambi di ossigeno e anidride carbonica col sangue. Per comprendere meglio il funzionamento di queste strutture abbiamo mappato i diversi tipi di cellule degli alveoli, studiandone le interazioni”.
È così che i ricercatori hanno trovato le staminali polmonari che, al contrario di quelle provenienti da altri distretti del corpo come l’intestino, non agiscono sempre ma hanno una capacità evidente di ricambio molto lenta, e la loro azione si verifica solo a fronte di lesioni gravi al tessuto polmonare.
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