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Coronavirus in ambienti chiusi: quanto sopravvive davvero e come comportarci

Da Redazione

Marzo 23, 2020

Coronavirus in ambienti chiusi: quanto sopravvive davvero e come comportarci
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La pandemia sta ormai paralizzando l’intero globo, ed il periodo di quarantena forzata prosegue: si tratta dell’unico modo efficace per interrompere il contagio da Coronavirus, che prima di questa precauzione aveva raggiunto numeri impressionanti con una rapidità altrettanto incredibile. Ma ogni giorno emergono nuove e più dettagliate notizie relativamente al virus.

Le nuove informazioni ci invitano addirittura a fare un passo indietro rispetto alle nostre precedenti convinzioni, che erano basate su ipotesi plausibili e niente più: il consiglio infatti, sin dall’inizio del contagio, era stato quello di mantenere con chiunque una distanza minima di un metro all’incirca per restare al sicuro. Per quanto concerneva la sopravvivenza del virus nell’aria non c’erano dati precisi, ma a livello indicativo si riteneva che questa non fosse eccessivamente duratura, al massimo di qualche minuto; ad ogni modo il suggerimento era quello di arieggiare molto le stanze quando possibile.

Lo studio americano e le nuove informazioni

Negli ultimi giorni è però stato condotto per la prima volta un esperimento con protagonista il Coronavirus, presso il laboratorio di virologia dell’istituto americano per le malattie infettive: il National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Oggetto dello studio, la sopravvivenza del virus al di fuori dell’organismo umano. I risultati, che sono stati pubblicati il 17 marzo, non sono per nulla rincuoranti in base alle precedenti supposizioni.

Se è vero che nel giro di mezz’ora la quantità del virus si è già dimezzata, questo sopravvive comunque nell’aria fino addirittura a tre ore dal momento in cui viene rilasciato (in laboratorio, spruzzato tramite aerosol). Tempistiche decisamente più lunghe di quelle immaginate. Che fare, dunque? Restano valide le precedenti indicazioni: un metro (anche un metro e mezzo) di distanza precauzionale e l’invito ad arieggiare le camere.

Per quanto riguarda i luoghi chiusi, bisogna fare una distinzione: se negli ospedali sarebbe meglio trovare il modo di sterilizzare l’aria che passa nei condotti, vista l’elevata presenza e vicinanza di contagiati, come comportarci al di fuori di questi luoghi? Rispettare i consigli sopra scritti è un primo e fondamentale punto, in particolare nel caso in cui sia presente un positivo in famiglia. Importante poi non entrare in più di uno per volta negli ascensori, mentre per gli spazi aperti – in cui è più semplice mantenere la distanza di sicurezza – può essere di grande aiuto indossare la mascherina protettiva.

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