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Governo Meloni: stop alla registrazione dei bimbi nati in Famiglie Arcobaleno

Da Redazione

Marzo 14, 2023

Governo Meloni: stop alla registrazione dei bimbi nati in Famiglie Arcobaleno
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Nel Comune di Milano, il Governo ha ordinato lo stop alla registrazione dei bambini nati in Famiglie Arcobaleno: è la prima stretta sui diritti civili contro la comunità Lgbtq+.

Governo Meloni: stop alla registrazione dei bimbi di Famiglie Arcobaleno

Passo indietro sui diritti civili nel comune di Milano, a causa di una circolare apparentemente burocratica che rappresenta il realtà una presa di posizione aperta dell’esecutivo contro le cosiddette “Famiglie Arcobaleno”, ovvero le famiglie con due genitori dello stesso sesso.

Il comune di Milano sarà ora costretto a interrompere le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini nati da coppie omogenitoriali in Italia. La circolare che lo ha stabilito è del Prefetto di Milano, che per procedere ha interpellato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Affinché la circolare fosse valida, la prefettura ha fatto riferimento alla legge 40 del 2004, secondo la quale la procreazione mediamente assistita è consentita solo alle coppie di sesso opposto, la stessa legge che vieta la maternità surrogata.

Posto dinanzi ai nuovi ordini del Governo Meloni, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha dovuto sospendere le registrazioni. Questo provvedimento riguarda decine di migliaia di famiglie in tutta Italia, centinaia solo a Milano. Sono esenti le famiglie formate da due donne i cui bambini sono stati da loro partoriti all’estero.

Il sindaco Sala ha incontrato le famiglie arcobaleno prima che il provvedimento diventi ufficiale (in data odierna, 14 marzo 2023), e ha detto loro che questa sarà la sua battaglia politica contro il governo.

I bambini delle famiglie omogenitoriali si troveranno adesso in una situazione di disparità civile, avranno cioè meno diritti rispetto ai loro coetanei nati in famiglie eterosessuali.

Interventi a favore e contro lo stop alle registrazioni dei bimbi delle Famiglie Arcobaleno

Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, ha risposto al provvedimento imposto dalla prefettura di Milano:

“Abbiamo appreso con profondo sconforto la notizia, consapevoli di quanto questo Governo si stia adoperando per togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia. Questa notizia fa tristemente coppia con la decisione del Governo italiano di bocciare anche la possibilità di un Certificato europeo di filiazione, quello che permetterebbe ai figli delle coppie dello stesso sesso il riconoscimento dei propri diritti in tutta Europa. I bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono già in Italia, i ministri Piantedosi e la premier Meloni se ne facciano una ragione. Ogni giorno vanno a scuola, entrano negli studi pediatrici, giocano nei parchi e nei campi sportivi, frequentano corsi di musica, come tutti i loro coetanei, senza avere i diritti di tutti i loro coetanei. Questa situazione non è degna di un Paese civile.

Favorevole invece, e lo rivendica, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Matteo Forte, che dice: “Non è che si scopra oggi l’illegittimità di quell’atto rivendicato dal palco del Milano Pride”.

Interviene anche Alessandro Zan, il deputato del PD promotore del DDL Zan, che afferma: Sono pressioni inqualificabili che confermano l’ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità Lgbtqia+. L’Unione Europea chiede anche all’Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell’Ungheria di Orban.

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