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Ictus e il nuovo miracolo della scienza per combatterlo: arriva “l’iniziativa dell’angelo”

Da Redazione

Febbraio 17, 2018

Ictus e il nuovo miracolo della scienza per combatterlo: arriva “l’iniziativa dell’angelo”
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L’iniziativa dell’angelo (angel’s iniziative) è il nuovo miracolo della scienza per i pazienti che vengono colpiti da ictus o ischemia.

Da alcuni mesi i neuroradiologi e i neurologi dell’ospedale di Rovigo stanno usando un software inglese che in soli due minuti mette in vista una immagine TAC celebrale colorata del punto colpito e accompagnata da un punteggio di gravità dell’ischemia nascente.

Ictus e iniziativa dell’angelo, cosa comporta

Le immagini fornite dal nuovo apparecchio, sono evidenziate e analizzate dal programma, che cerca di superare anche quelle eventuali discordanze che nascono spesso tra operatori che non parlano la stessa lingua e che non si accordano in merito alla diagnosi di ictus.

Il direttore generale Antonio Compostella ha spiegato “Lo sviluppo di questo progetto che è ora realtà permette di analizzate celermente l’immagine prendendo decisioni sulla terapia, proprio perché indica se il cervello è ancora in grado di tornare vitale dopo le terapie di riperfusione. L’obiettivo di iniziative come questa appena avviata è quello di elevare gli standard qualitativi attraverso il miglioramento delle abilità comunicative, operative, tecniche e organizzative degli operatori socio sanitari coinvolti , ponendo al centro il paziente gravato da ictus. Oltre ai medici di neurologia e di neuroradiologia, il mio pensiero e il mio ringraziamento va alla direzione medica ospedaliera, che ha supportato la stroke unit nel prestigioso progetto

Ictus, l’ospedale di Rovigo, presidio all’avanguardia

L’Azienda Ulss 5 polesana, tra i vari vanti, può proporre una struttura divisionale con otto posti letto davvero dedicata e all’avanguardia ai pazienti con acuti ischemici o emorragici, che potrebbero subire un danno non indifferente al tessuto celebrale in maniera molto grave se non si interviene con rapidità.

Come per l’infarto, anche per l’ictus c’è una “ora d’oro“, in base alla quale bisogna applicare, bene e in fretta, terapie e cure basilari affinché si verifichi una progressiva ripresa del paziente.

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