Loading...

Lettera35 Logo Lettera35
Sei Qui: Home » Influenza suina 2018: sintomi, contagio, consigli di prevenzione

Influenza suina 2018: sintomi, contagio, consigli di prevenzione

Da Redazione

Febbraio 06, 2018

Influenza suina 2018: sintomi, contagio, consigli di prevenzione
google news

Febbre suina in Italia: le news di oggi, 6 febbraio 2018 sono di due morti, molti italiani contagiati e altrettanti ricoveri ospedalieri in seguito a complicazioni. Oltre alle varie sindromi parainfluenzali febbrili, sintomi e consigli su come prevenire il contagio ed ammalarsi del morbo scatenato dall‘influenzavirus A sottotipo H1N1.

Contenuti

Virus A-H1N1, in arrivo l’influenza suina 2018

Il virus A-H1N1 si sta manifestando in tutto il Belpaese facendo ben preoccupare:  in poche ore si sono registrati una miriade ricoveri ospedalieri. In Sardegna ci sono già i primi due morti. Che cos’è l’influenza suina, come si manifesta e qualche consiglio di prevenzione per evitare il contagio e ammalarsi di questa sindrome influenzale febbrile e distinguerladall’influenza stagionale.Ovviamente, noi di Lettera35 non ci sogneremo mai di sostituire il parere di un medico qualificato, pertanto si consiglia caldamente di mettersi in contatto col proprio medico curante e di prendere precauzioni immediate, onde evitare di contagiare altre persone.

Influenza suina 2018, fonti di contagio e sintomi

Responsabile della cosiddetta influenza suina è il virus A-H1N1. Questa forma di influenza è altamente contagiosa, poiché, il virus A-H1N1 che la provoca, resiste per 24-48 ore, prima di perdere pericolosità ed efficacia. Ci si ammala dopo 1-3 giorni dal contagio, con febbre alta, a 39°C, disturbi del sonno, perdita di appetito, emicranie, dolori muscolari ed articolari, mal di gola e di stomaco, ma anche nausea e vomito; colpisce anche gli occhi che cominciano a bruciare e a lacrimare. L’A-H1N1 divenne famoso all’incirca 10 anni fa per il numero di contagiati. Le unità di terapia intensiva in Italia si riempirono di pazienti con gravi complicanze , tanto che qualcuno vociferò di un pericolo pandemia. Si trattava di un ceppo mutato che colse impreparate le autorità sanitarie e il potenziamento di questa particolare sindrome influenzale febbrile era dovuto all’associazione con il ceppo del virus stagionale. Da gennaio, mese del picco, ad oggi, 6 febbraio 2018, il numero dei casi diagnosticati ha raggiunto livelli ben al di sopra degli anni passati. Una ipotesi sulla causa dell’elevato numero di persone contagiate si riscontra dall’eccessivo affollamento nei Pronto Soccorso. Se per i soggetti sani si possono riscontrare fastidi simili alla comune influenza, la situazione può precipitare in presenza di soggetti debilitati o deboli dal punto di vista immunitario. Per questa ragione è bene seguire le linee guida del Ministero della Salute per ridurre i rischi di contagio.

Influenza suina 2018, consigli e prevenzione

Si può morire di influenza suina? Non è causa di morte, a meno che l’organismo non sia debilitato fortemente e non ci siano situazioni particolari. Le donne incinte, come i bambini e gli anziani sono quelli che in gergo medico vengono definiti soggetti a rischio, in quanto possono incorrere in complicazioni se si hanno le difese immunitarie deboli. I sintomi più comuni, normalmente accusati dopo tre giorni dal contagio, sono febbre a non meno di 39°C, brividi, disturbo del sonno, perdita di appetito, mal di testa forte e costante, dolori a muscoli ed articolazioni, mal di gola, bruciore allo sterno, naso che cola, nausea, vomito e una particolare ed eccessiva lacrimazione agli occhi. Il Ministero della Salute consiglia di mantenere una distanza di sicurezza di circa 50 centimetri, da chi supponiamo sia affetto già dalla suina: particolare attenzione la si deve osservare verso bambini, anziani e donne in stato di gravidanza, in quanto sono le categorie più vulnerabili all’influenzavirus A-H1N1. Come forma di prevenzione, il Ministero consiglia di stare particolarmente attenti ai colpi di tosse e starnuti che accelerano il rischio di contagio mediante via aerea, di evitare i luoghi affollati e di aerare gli ambienti il più possibile. L’igiene deve essere scrupolosa e tenere lontane le mani sporche dalle mucose (occhi, naso, bocca). Quando la temperatura corporea  risulta maggiore di 38,5 ° C e  tosse, mal di gola, malesseri vari, rivolgersi ad un medico e non uscire di casa per almeno una settimana.

Redazione Avatar

Redazione