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L’Uomo Antibiotico: la sensazionale scoperta dall’università di Napoli

Da Redazione

Agosto 24, 2018

L’Uomo Antibiotico: la sensazionale scoperta dall’università di Napoli
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E’ stata scoperta una proteina nel corpo umano, che è capace di sconfiggere tre tipi di batteri in maniera autonoma.

LA SCOPERTA DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II

I ricercatori dell’università Federico II di Napoli, insieme agli uomini del Massachusetts Institute of Technology, guidati dal professor Cesar de la Fuente-Nunez hanno scoperto una proteina del corpo umano capace di funzionare da antibiotico e uccidere alcuni resistentissimi batteri.

Questa proteina è utilizzata dallo stomaco per digerire e si è visto come, alcuni suoi frammenti uniti a dei composti chimici, possano abbattere batteri di moltissime gravi infezioni tra le quali quelli della Salmonella, della Escherichia coli e della Pseudomonas aeruginosa.

Lo studio è stato portato avanti nella città partenopea dai dottori Alberto Di Donato ed Eugenio Notomista, supportati dall’Istituto di Ricerca e Diagnostica Nucleare Irccs Sdn che si trova sempre a Napoli e dall’università ‘Luigi Vanvitelli’, che invece ha domicilio a Caserta.

I TEST E LA NUOVA EVOLUZIONE DELL’ANTIBIOTICO

Il professore Cesar de la Fuente-Nunez ha, insieme i suoi ricercatori, sviluppato ed ottimizzato un programma che è riuscito ad esaminare tutte le componenti delle proteine nel corpo umano. Tra queste, ben 800 sono state individuate con aventi caratteristiche benefiche per un possibile abbattimento dei batteri.
Queste proteine insieme a biologia sintetica consentiranno un contrasto vero e proprio per queste patologie.
Il dottor Alberto Di Donato ha spiegato: “Cominceremo dalle parti delle proteine che agiscono contro i batteri. Le modificheremo chimicamente per rendere le proteine più forti e potenti”.

Inoltre, il docente aggiunge: “Anche in seguito alla scoperta della penicillina la chimica è stata in grado di creare modelli della molecola differenti da quelli da cui si era partiti”. La nuova scoperta è stata pubblicata sulla rivista ‘ACS Synthetic Biology’.

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