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Microplastiche nel sangue: rischi e conseguenze per la salute umana

Da Redazione

Marzo 31, 2022

Microplastiche nel sangue: rischi e conseguenze per la salute umana
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Preoccupante la notizia che sta girando nelle ultime ore sui social: un gruppo di ricercatori olandesi ha trovato nel sangue umano delle microplastiche. E’ stato dimostrato per la prima volta che questi polimeri industriali sono stati trovati in campioni di sangue proveniente da 22 volontari di età adulta in salute. 17 donatori su 22 avevano nel proprio sangue una concentrazione di piccoli frammenti di plastica con una grandezza superiore ai 700 mm. Si è osservata una concentrazione di 1,6 microgrammi su millimetro di sangue: come mettere una cucchiaino di tè in 1000 litri di acqua. La preoccupazione è che, trovandosi nel sangue queste particelle, potrebbero raggiungere qualsiasi organo. I ricercatori hanno inoltre osservato che i tipi di plastica trovati nel sangue erano principalmente: polietilentereftalato, con cui si producono le bottiglie, polietilene, con cui si producono i sacchetti, polimeri di stirene, utilizzati per la produzione di imballaggi. I polimeri trovati con maggiore frequenza sono di polimetilmetacrilato: Plexiglas.

Microplastiche: di che cosa si tratta?

Le microplastiche ormai sono ovunque: mari, laghi, montagne, fiumi, ruscelli, boschi. Ovunque. Non c’è un posto sulla terra che non sia inquinato da questo elemento. Si tratta di un problema del globo. Essendo molto piccole non sono visibili all’occhio umano e possono essere ingerite da uomini e animali. Le microplastiche consistono in frammenti minuscoli, di diametro inferiore a 5 mm. Più piccole ancora sono le nanoplastiche con diametro inferiore a 0,001 millimetri.

La produzione di microplastiche e nanoplastiche nell’ambiente ha una stima di 300 milioni di tonnellate l’anno ed è inevitabilmente una catastrofe per tutti gli ecosistemi. Cominciando dagli oceani, in cui la plastica si scompone in particelle davvero piccole. Vi sono anche delle plastiche prodotte appositamente di piccole dimensioni: le microsfere e sono realizzate per la produzione di prodotti di salute, igiene personale e casa: cosmetici, detersivi, detergenti industriali e così via. Un esempio può essere anche l’erba sintetica nei campi sportivi.

Microplastiche nel sangue: conseguenze sulla salute umana

Attraverso degli studi i ricercatori hanno notato che gli animali che avevano ingerito queste microplastiche e nanoplastiche erano maggiormente esposti a infertilità, infiammazione e cancro. Gli effetti sugli uomini sono ancora sconosciuti, le quantità nel sangue umano sono ancora piccole, ma si tratta pur sempre di un campanello d’allarme. La ricerca, il cui nome è “Immunoplast”, ha fino ad ora contato le microplastiche presenti nella circolazione sanguigna.

Ma quali potrebbero essere i rischi per la salute? Non si sa come le microplastiche entrino nell’organismo umano, ma due sono le possibilità: l’apparato respiratorio e l’apparato digerente. E’ stato il primo test di questo tipo, deve essere ampliato attraverso l’analisi, a oggi ancora a livello sperimentale, per poter capire quante microplastiche e quante nanoplastiche si possono trovare in un dato volume di un ambiente e poi se sono in grado di entrare nelle cellule e danneggiarle. La preoccupazione sicuramente è il rischio cancerogeno che potrebbe presentarsi qualora queste particelle di depositassero nelle cellule.

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