Milano, morto dopo trapianto di cuore a Roma: donatore era cardiopatico?
Da Redazione
Settembre 27, 2017
Cuore espiantato al San Raffaele da un paziente che aveva avuto un infarto, sul caso la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta e l’ospedale di Milano ha avviato accertamenti interni: il Centro nazionale trapianti assicura sulla correttezza delle procedure e dell’integrità del muscolo cardiaco oggetto del trapianto
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Tragedia a Roma, uomo muore dopo trapianto di cuore espiantato a Milano
Un’inchiesta della Procura e una interna dell’ospedale San Raffaele di Milano, in quanto, secondo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, è inaccettabile morire dopo un trapianto di cuore. Ci saranno immediate procedure di controllo e verifica sul caso di un uomo cardiopatico morto all’ospedale San Camillo di Roma dopo il trapianto di un cuore già malato, arrivato dalla struttura sanitaria del Milanese.
Milano e Roma, inchiesta per cuore trapiantato e decesso del paziente
Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta a Roma, passata a Milano per competenza territoriale perché l’ipotesi di errore medico si sarebbe consumato al San Raffaele di Milano. Il fascicolo è ancora a carico di ignoti. Dall’ospedale milanese fanno sapere che è in corso un accertamento interno. Il Centro nazionale trapianti assicura che l’organo era stato sottoposto a una serie di esami e risultato idoneo al trapianto, quindi tutte le procedure sono state rispettate.
Morto dopo trapianto di cuore a Roma, la vicenda
Il cuore proveniva da un paziente 50enne morto dopo un malore in una piscina a Milano. L’uomo aveva dato il consenso alla donazione di organi. Dopo aver avuto il primo arresto cardiaco, i medici sono riusciti a far ripartire il battito cardiaco, ma è stato tutto inutile. Successivamente, è partito l’iter per l’espianto e il trasferimento dell’organo cardiaco in elicottero al San Camillo di Roma, per essere trapiantato nel petto di un 60enne cardiopatico. Il paziente del nosocomio romano è morto due giorni dopo per insufficienza cardiaca.
Morte dopo trapianto di cuore, il Centro Nazionale Trapianti: donatore non era cardiopatico
Il cuore trapiantato nell’uomo che è deceduto dopo un trapianto dalla coronarografia era risultato normale, cioè nelle condizioni di essere trapiantato, secondo il direttore del Centro nazionale trapianti. A causare il decesso del donatore di Milano erano stati i danni cerebrali e non l’arresto cardiaco. I controlli avevano poi verificato la normale funzione del cuore ed il trapianto era avvenuto nei tempi stabiliti, rispettando i protocolli degli organi da trapiantare.
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