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Montevarchi (Arezzo), pane e olio per i bambini che non pagano mensa scolastica

Da Redazione

Novembre 09, 2017

Montevarchi (Arezzo), pane e olio per i bambini che non pagano mensa scolastica
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La misura di pane, olio e frutta è stata decisa per evitare di far saltare il pasto a chi è in morosità: dure critiche dall’Opposizione per questo pasto alternativo

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Montevarchi (Arezzo), morosità mensa scolastica: pane, olio e frutta per chi non paga

Pane con olio e frutta, è questo il pasto alternativo, che l’Amministrazione Comunale di Montevarchi, in provincia di Arezzo, ha deciso di introdurre per evitare la sospensione del servizio mensa agli alunni per i quali il servizio non risulta pagato regolarmente. La comunicazione è arrivata in questi giorni alle famiglie, una novità che ha fatto discutere e che ha già sollevato le perplessità e le critiche dei Partiti all’Opposizione.

Montevarchi (Arezzo): a chi verrà servito il pasto alternativo con pane, olio e frutta

L’amministrazione, però, mette le mani avanti e precisa subito quale sia la motivazione dietro questa particolare scelta. A seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento comunale riguardante la mensa scolastica, alla scadenza del 31esimo giorno di mancato pagamento del corrispettivo per il servizio, è stata introdotta questa misura alternativa, ovvero la fornitura di un pasto a base di pane, olio e frutta per garanzia al minore e permettere ancora ai genitori di intervenire con tempestività, mettendosi in regola col pagamento. Dopo 30 giorni, il pasto sarà erogato regolarmente, avendo avvertito e sollecitato più volte la famiglia di pagare. Il provvedimento non riguarderà le famiglie che versano in condizioni di difficoltà, per le quelli ci sono già misure previste dal Comune.

Montevarchi (Arezzo), critiche dall’Opposizione: perché proprio pane, olio e frutta

Il nuovo sistema introdotto da questo anno scolastico, infatti, prevede il pagamento anticipato della mensa. Se le famiglie non sono in regola con i pagamenti, il pasto viene comunque normalmente erogato per un mese, mentre il comune invia i solleciti: solo dopo questo mese scatta il cosiddetto pasto alternativo. Il bambino sarà accompagnato presso la mensa con gli altri bambini che consumano il loro pasto portato da casa. Il precedente regolamento comunale del 1996 non prevedeva nessun margine di intervento, in caso di inadempienza, ma la sospensione immediata del servizio di erogazione del pasto. Per questo si è cercato di trovare un’alternativa e la scelta è ricaduta sulla preparazione di pane, olio e frutta, alimenti con scarsa intolleranza alimentare e nessuna controindicazione legata a motivi culturali o religiosi. Dure critiche dall’Opposizione: il capogruppo di Montevarchi Democratica ha definito questo provvedimento ignobile, mentre M5S contesta la separazione dai propri compagni durante il pasto.

 

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