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L’Europa dice no alle bottiglie di plastica, meglio bere acqua corrente

Da Redazione

Febbraio 02, 2018

L’Europa dice no alle bottiglie di plastica, meglio bere acqua corrente
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Sarebbe meglio evitare la bottiglia di plastica preferendo l’acqua del rubinetto. Ecco cosa stavolta si è inventata la Commissione europea, che vorrebbe tirare fuori dal  cassetto di nuovo la direttiva sulle acque potabili.

In questo modo sarebbero proposti nuovi standard di qualità, volti ad una maggiore trasparenza sulle informazioni ai cittadini, e soprattutto un equilibrio nei metodi di valutazione volto a garantire l’accesso a una più vasta quantità di persone.

Ridurre le bottiglie di plastica: la proposta della C. Europea

La proposta della Commissione arriva con il fine di ridurre considerevolmente il consumo di acqua in bottiglia. Il che gioverebbe all’Italia dal momento che si classifica ai primi posti per la produzione di plastica.

Pari infatti che il nostro Paese sia tra i primi in Europa e i secondi al mondo (dopo il Messico) con un consumo di 206 litri d’acqua in bottiglia di plastica cadauno.

È vero, la società è cambiata e nel Paese si è andata a creare una cultura che resiste, ma l’Europa ha tutta l’intenzione di voler provare a cambiare. Certo mica si vuole costringere bar e ristoranti a servire anche acqua del rubinetto ma si darà ai cittadini gli strumenti per scegliere.

Ridurre il consumo di bottiglie di plastica: più informazione ai cittadini

La valutazione fatta dai tecnici della Commissione prevede di poter ridurre del 17 per cento il consumo di acqua in bottiglia attraverso la nuova norma, in modo da risparmiare 600 milioni di euro l’anno per le famiglie europee e a una riduzione dell’inquinamento da plastica.

Karmenu Vella, commissario Ue all’Ambiente ha sostenuto che «Per cambiare, i consumatori devono avere fiducia. E per aumentare la fiducia serve più trasparenza», così con la direttiva si metteranno a disposizione degli utenti più informazioni, anche online, su consumo, struttura dei costi e prezzo al litro.

Nella direttiva si includono 18 parametri che hanno lo scopo di garantire e migliorare gli standard qualitativi delle acque europee. La Commissione ha rispettato le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità e i nuovi criteri  cercheranno di eliminare batteri e virus patogeni, e le sostanze nocive presenti naturalmente come uranio e le microcistine.

E la stima di Bruxelles prevede nuovi parametri qualitativi, con una riduzione dei rischi potenziali legati al consumo di acqua potabile dell’1 per cento. Un altro punto inserito nella nuova normativa vuole migliorare l’accessibilità all’acqua potabile. È un problema che in Europa resta onnipresente, dal momento che l’11 per cento dei cittadini deve ancora affrontare troppe volte problemi di scarsità di acqua potabile.

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