PlayStation 3, chi la possiede negli Usa può avere rimborso per la questione “OtherOS”
Da Redazione
Marzo 19, 2018
PlayStation 3, quando usciva nel 2006, entrava sul mercato con molte caratteristiche peculiari, sia sul piano hardware, come il processore Cell, che su altri piani, come il supporto a Linux.
Le capacità complessive che una distro Linux su PS3 poteva dare erano piuttosto modeste, ma la possibilità di mettere su un sistema operativo del tutto differente rispetto a quello originale PlayStation era davvero divertente per molti utenti. soprattutto per la possibilità di apprendimento che una funzionalità del genere riusciva a fornire.
Dal punto di vista di Sony, rendere instabile Linux su PS3 era molto importante su diversi versanti, a partire da quello fiscale. Importare videogiochi per console nell’Unione Europea costringeva al pagamento di dazi doganali e la possibilità di installare Linux sul sistema permetteva a Sony di classificare le PlayStation come computer.
PlayStation 3, con Linux a portata di Hacker
All’indomani del lancio di PS3, però, il supporto a Linux ha concesso agli hacker di farsi strada nel sistema e di farvi girare software non autorizzati. Per questo, nel 2010 Sony ha voluto rimuovere il supporto a Linux in PS3, il che ovviamente non è stata una cosa accettata di buon grado dal pubblico. Inibire una delle caratteristiche per le quali la console fu all’inizio reclamizzata portò alcuni utenti a far partire una class-action contro Sony, che adesso sta dando i suoi frutti, anche se solo negli Stati Uniti.
PlayStation 3, inizio della class action e rimborso
I possessori di una PlayStation 3 originale, quelle cosiddette “Fat”, o i titolari di un numero di serie di una di quelle console, possono infatti ottenere adesso a Sony un rimborso di 65 dollari.
Le PlayStation 3 “Fat”, rispetto ad altri modelli più sottili, si distinguevano, oltre che per la possibilità di installare Linux, anche per dare supporto ai giochi di precedente generazione per PS2. Sony ha bisogno ancora dei complimenti per essersi presa la briga di portare Linux su PS3, anche perché a quei tempi non era subitaneo come oggi dar vita ad un sistema con così poco denaro. Ma la decisione azzardata di rimozione della funzionalità, insieme all’incompatibilità con i giochi PS2, non fu di certo gradita e diede il via alla class-action per il rimborso.
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