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Riforma del fisco: Iva zero sui beni essenziali, il disegno di legge

Da Redazione

Marzo 09, 2023

Riforma del fisco: Iva zero sui beni essenziali, il disegno di legge
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Il viceministro dell’economia Maurizio Leo presenterà al Consiglio dei ministri il disegno di legge delega sulla riforma del fisco, tra le ipotesi riduzione e azzeramento delle imposte su alcuni prodotti di prima necessità.

Riforma del fisco: Iva zero sui beni essenziali, il disegno di legge

La prossima settimana il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, presenterà al Consiglio dei ministri il disegno di legge delega sulla riforma del fisco. Tra le ipotesi avanzate da alcuni quotidiani relativamente al contenuto del disegno di legge, ci sarebbe l’azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) su alcuni prodotti di prima necessità.

Il viceministro ha spiegato che si sta prendendo in considerazione “un meccanismo di esenzione per determinate categorie di beni così come si è già sperimentato per i vaccini contro il Covid-19”. Aggiunge che anche “la normativa europea prevede anche l’aliquota zero, ma ci si deve lavorare”.

L’idea del viceministro Leo è di costruire un “carrello della spesa” con Iva ridotta, all’interno del quale inserire prodotti di prima necessità come pane, pasta, latte, carne, pesce, e anche l’acqua minerale. In questo modo si tenta anche di contenere l’inflazione.

La nuova legge sul fisco andrà quindi a lavorare e riordinare le quattro aliquote esistenti, del 4, 5, 10, e 22 per cento.

Intervento di Sandra Savino, sottosegretaria all’Economia

A proposito del disegno di legge delega sulla riforma del fisco, interviene la sottosegretaria all’Economia Sandra Savino, che ha spiegato: “La nuova legge delega di riforma fiscale in corso di elaborazione prevederà il riordino della normativa Iva nazionale per garantire il pieno allineamento tra quest’ultima e quella dell’Unione europea, nonché per razionalizzare e semplificare la disciplina dell’imposta nell’ottica del miglioramento del rapporto tra il fisco e il contribuente”.

E continua: “In particolare, criteri direttivi dovrebbero consentire la semplificazione di alcuni istituti dell’Iva, quali la detrazione e i rimborsi, in modo che gli stessi risultino più accessibili ai contribuenti. Ulteriori interventi potranno essere previsti, inoltre, per ridefinire le ipotesi di esenzioni, nel rispetto dei presupposti e dei limiti posti dalla direttiva Iva, nonché per razionalizzare la struttura e i livelli delle aliquote Iva ridotte, anche con riferimento all’importazione di opere d’arte, attraverso una tendenziale omogeneizzazione che tenga conto di motivazioni di interesse sociale, anche alla luce della recente direttiva dell’ Unione europea 2022/542 che ha concesso agli Stati maggior flessibilità nell’applicazione di aliquote Iva”.

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