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Tsunami Indonesia, perché è stato devastante

Da Redazione

Dicembre 24, 2018

Tsunami Indonesia, perché è stato devastante
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Un terribile tsunami sabato sera ha devastato un tratto della costa occidentale dell’Isola di Giava in Indonesia, almeno mille feriti, decine di dispersi e quasi trecento morti attestati. Prima del disastro non era stata lanciata nessuna allerta.

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Eruzione del vulcano Anak Krakatoa causa tsunami

Secondo gli esperti l’onda alta più di tre metri è stata generata dall’eruzione del vulcano Anak Krakatoa che si trova nello stretto della Sonda. Una frana sotterranea ha causato l’esplosione e la l’onda anomala che ha travolto le case sul lungo mare e ha danneggiato imbarcazioni e strutture turistiche. Si stima che l’onda anomala si sia infranta sulla spiaggia 24 minuti dopo la frana e l’esplosione. Oystein Lund Andersen, fotografo norvegese, ha scritto su Facebook che erano due le onde e la seconda è stata più potente della prima. La zona è molto frequentata dai turisti e, a differenza di altre tragedie simili, i soccorritori hanno potuto prestare immediatamente soccorso alle vittime e intervenire nelle zone più colpite.

Tsunami spazza palco del concerto

Ci sono diverse immagini dello tsunami in Indonesia perché in spiaggia c’era il concerto della band Seventeen per un evento della Pln, società elettrica indonesiana. Dopo il prima brano il palco è stato travolto dal muro d’acqua. L’Anak Krakatoa è un’isola vulcanica di 300 metri che è emersa dopo l’esplosione del vulcano Krakatoa nel 1883. L’eruzione che ha causato il maremoto, non è stata quella più massiccia da quando il vulcano ha ripreso la sua attività anche se era stato interdetto l’accesso alla zona del cratere. Gli esperti sono convinti che lo tsunami sia stato generato dallo smottamento sott’acqua e che è stato potenziato dalla marea e dalla direzione del vento. Tante le polemiche sulla gestione del sistema di allarme tsunami perché solo tre mesi fa, sull’isola di Sulawesi ci sono stati 2500 morti. In quel caso gran parte delle boe erano fuori uso e distrutte dai vandali.

Tsunami nel mondo: i più catastrofici

Dal 2004 ad oggi ci sono stati diversi tsunami catastrofici nel mondo, il primo il 26 dicembre nell’Oceano Indiano al largo dell’Isola di Sumatra, con 220mila vittime. Un terremoto sottomarino di magnitudo 9.3 (la più altra degli ultimi 40 anni) ha causato un’onda anomala alta più di 30 metri, il maremoto è arrivato alle Maldive e alla Somalia. Il 17 luglio 2006 sempre in Indonesia, un terremoto sottomarino di magnitudo 7.7 ha spazzato le coste di Giava, 654 le vittime. Lo tsunami del 2 aprile 2007 al largo delle Isole Salomone è stato provocato da una scossa di terremoto di magnitudo 8 e ha fatto 52 vittime. A Samoa il 29 settembre 2009, più di 190 persone sono morte a causa di uno tsunami generato da un terremoto di magnitudo 8. Il 27 febbraio 2010 in Cile si è verificato un sisma, seguito da uno tsunami che ha ucciso 520 persone, la maggiore parte delle vittime si sono concentrate nella zona del Maule. Nel 2010, e precisamente il 25 ottobre, un altro tsunami si è abbattuto sulle isole Mentawai al largo di Sumatra e ha ucciso 500 persone. Un’onda alta 10 metri ha devastato la costa nord-orientale del Giappone l’11 marzo 2011, è stata generata da un terremoto di magnitudo 9 nel pacifico e il bilancio gravissimo è stato di 19mila tra morti e dispersi. L’ultimo tsunami in ordine di tempo, il 28 settembre 2018 in Indonesia, dove più di 1200 persone hanno perso la vita nell’Isola di Celebres.

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