La cappella di San Bernardo in cui giacciono le spoglie del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena, rientrati il 17 dicembre in Italia, è stata chiusa da un cancello in ferro battuto. Perché? A causa dei selfie con Vittorio Emanuele III.
La richiesta di voler proteggere l’ex re d’Italia e la sua consorte è partita dal rettore della basilica don Meo Bessone a causa dell’«eccessivo clamore che il loro arrivo ha subito suscitato».
Queste le parole del rettore prima della messa «Qui ci troviamo in un luogo di culto e di raccoglimento e dobbiamo rispettare le regole del silenzio e proteggere i beni artistici della chiesa, ecco perché ho voluto chiudere la cappella di San Bernardo: il cancello lascia libera la vista e si può vedere tutto, compreso il bellissimo soffitto affrescato».
Il cancello che fa da separè con la salma di Vittorio Emanuele III
Coloro che sono arrivati a Vicoforte per omaggiare la tomba degli ex sovrani sono rimasti delusi nel trovare il cancello volto a proteggere la salma di Vittorio Emanuele III.
Lo stesso Emanuele Filiberto, il bisnipote dell’ex re d’Italia, il 18 dicembre scorso, aveva fatto presente al rettore Meo Bessone «che la folla è un po’ irrispettosa per i miei bisnonni» .
28 dicmbre, anniversario della morte di Vittorio Emanuele III
La grande prova, però,sarà il 28 dicembre, quando a Vicoforte si celebreranno i 70 anni dalla morte di Vittorio Emanuele III. Allora arriverà Maria Gabriella di Savoia, la grande promotrice del rimpatrio delle salme da Alessandria d’Egitto, e ci saranno parecchi membri della famiglia anche il duca Amedeo d’Aosta. E con loro una decina di associazioni di nostalgici della monarchia. «Stiamo lavorando per radunare tutte le principali associazioni italiane: dall’Unione monarchica alla Croce reale fino alle guardie del Pantheon. Porteremo fiori, non polemiche» ha detto l’avvocato Fabrizio Nocera Giampaolo della segreteria della Real Casa dei Savoia.