Visite fiscali 2017: orari fasce di reperibilità, regole e sanzioni
Da Redazione
Febbraio 06, 2017
Cambiano le visite fiscali 2017 in seguito all’introduzione della riforma del ministro Madia che sarà discussa a metà febbraio. Per visita fiscale si intende il controllo in caso di assenza dal lavoro per malattia. I dipendenti del settore pubblico e privato devono essere informati sugli orari delle visite e sulle fasce di reperibilità per non incorrere in pesanti sanzioni. Le regole sono state diramate dall’Inps attraverso una circolare ci sono importanti news per i medici fiscali e i lavoratori. Sino alla discussione del Decreto Madia però resta tutto invariato.
Il Ministro ha reso nota la proposta della riforma delle visite fiscali 2017 che prevede l’istituzione di un polo unico informatizzato Inps per la gestione dei dipendenti statali e privati, lo scopo è quello di aumentare l’efficacia dei controlli e impedire ai furbetti di assentarsi dal lavoro per cause che non hanno nulla a che vedere con la malattia. Un’altra novità importante riguarda le fasce di reperibilità con orari uguali per tutti i dipendenti. I controlli del medico fiscale potrebbero essere ripetuti nel periodo di malattia ricevendo più visite fiscali.
In attesa delle modifiche della riforma Madia, ricordiamo che per le visite fiscali 2017 i dipendenti statali la reperibilità è 7 giorni su 7, inclusi i festivi, i weekend e le giornate non lavorative. Gli orari sono dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Il vincolo decade in caso di infortuni, malattie di una certa identità, patologie documentate, menomazione attestata, gestazione a rischio. Nell’art. 10 del D.L. del 15 settembre 2000 è indicata la lista delle terapie esenti dalla visita del medico fiscale. Per i dipendenti privati restano le stesse condizioni la le fasce di reperibilità sono dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. In caso di assenza, il dipendente deve fornire la documentazione necessaria entro 15 giorni, le sanzioni prevedono la perdita di alcuni benefici tra cui la mancata retribuzione del 100% dello stipendio nei primi 10 giorni di malattia.
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